Ecco un bel romanzo mediterraneo.
Ideale da leggere in spiaggia o cumunque in vacanza.
La Grecia qui si sente tutta; certamente non la Grecia Classica, turistica, ma quella vera, moderna e contraddittoria. Più balcanica che europea. Divisa e indecisa fra identità tradizionale e modernità.
Impossibile non tifare per il rude (e sfigato) commissario Karitos e sorridere delle sue frustrazioni (sul cibo, sulla figlia e la moglie) e delle sue curiose manie (proverbiale quella che lo vede come un assiduo lettore di... vocabolario!)
Dalla quarta di copertina: "Il commissario Kostas Karitos vive ad Atene, metropoli sospesa tra Oriente e Occidente, crocevia di immigrati clandestini, ex spie sovietiche e trafficanti d'organi. Karitos tenta comunque di ritagliarsi uno spazio di tranquillità personale, per dedicarsi anche ai propri problemi famigliari. Ma un efferato omicidio lo costringe a scendere in campo, scontrandosi con schegge impazzite di realtà"
Markaris P., Ultime della notte, Bompiani 2001
venerdì 25 giugno 2010
mercoledì 23 giugno 2010
Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry
Non mi è piaciuto.
Trovo la storia originale, con alcuni spunti molto delicati e raffinati (l'idea dei cicli più brevi e del tempo più breve, per la piccolezza del pianeta è geniale).
Però ha un retrogusto un po' buonista (ora capisco perchè Veltroni lo cita spesso...) e a tratti moralista. Frasi che ricorrono spesso e che rendono l'idea di questo retrogusto: "...gli adulti sono strani... non li capisco... sono complicati...". Insomma una mitizzazione dei bambini a prescindere.
Non mi sembra comunque un libro per bambini, che "spero" preferiscano storie più fantastiche con ritmi meno lenti e trame meno smielate.
Ne tantomeno per adulti, tranne per coloro che ricercano messaggi banali e scontati.
Va bene come manualetto degli aforismi...
Per la trama, vi riporto la quarta di copertina..."È la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro. Età di lettura: da 8 anni."
de Saint-Exupéry A., Il piccolo principe, Bompiani 2000
Trovo la storia originale, con alcuni spunti molto delicati e raffinati (l'idea dei cicli più brevi e del tempo più breve, per la piccolezza del pianeta è geniale).
Però ha un retrogusto un po' buonista (ora capisco perchè Veltroni lo cita spesso...) e a tratti moralista. Frasi che ricorrono spesso e che rendono l'idea di questo retrogusto: "...gli adulti sono strani... non li capisco... sono complicati...". Insomma una mitizzazione dei bambini a prescindere.
Non mi sembra comunque un libro per bambini, che "spero" preferiscano storie più fantastiche con ritmi meno lenti e trame meno smielate.
Ne tantomeno per adulti, tranne per coloro che ricercano messaggi banali e scontati.
Va bene come manualetto degli aforismi...
Per la trama, vi riporto la quarta di copertina..."È la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro. Età di lettura: da 8 anni."
de Saint-Exupéry A., Il piccolo principe, Bompiani 2000
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giovedì 10 giugno 2010
Le consolazioni della Filosofia di Alain de Botton
Ottimo libro! Lo consiglio vivamente. Si lascia leggere molto bene, anche perchè l'autore utilizza molte immagini e foto in modo accurato, per la comunicazione (quasi un testo multimediale).
E' davvero una consolazione: fa riflettere molto sulla vita e sulla nostra esistenza ed essenza.
Per non sentirsi troppo soli (o originali) di fronte alle sfide secolari ed universali che animano molti di noi, prima o poi, nel proprio percorso esistenziale...
Dalla quarta di copertina... "La filosofia è inutile se non cura i turbamenti dell'anima così come la medicina che non cura i dolori del corpo. Guidato da questo principio di Epicuro, Alain de Botton ha compiuto un lungo itinerario attraverso la storia della cultura occidentale, fino a riconoscere in sei grandi pensatori della nostra tradizione i compagni di viaggio ideali nel percorso alquanto accidentato e travagliato della nostra esistenza. Socrate, Epicuro, Seneca, Montaigne, Schopenhauer e Nietzsche diventano così, nella lettura che ne viene qui data, personaggi cordiali e comunicativi, figure vive e partecipi della nostra quotidianità."
de Botton A., Le consolazioni della filosofia, Guanda 2004
E' davvero una consolazione: fa riflettere molto sulla vita e sulla nostra esistenza ed essenza.
Per non sentirsi troppo soli (o originali) di fronte alle sfide secolari ed universali che animano molti di noi, prima o poi, nel proprio percorso esistenziale...
Dalla quarta di copertina... "La filosofia è inutile se non cura i turbamenti dell'anima così come la medicina che non cura i dolori del corpo. Guidato da questo principio di Epicuro, Alain de Botton ha compiuto un lungo itinerario attraverso la storia della cultura occidentale, fino a riconoscere in sei grandi pensatori della nostra tradizione i compagni di viaggio ideali nel percorso alquanto accidentato e travagliato della nostra esistenza. Socrate, Epicuro, Seneca, Montaigne, Schopenhauer e Nietzsche diventano così, nella lettura che ne viene qui data, personaggi cordiali e comunicativi, figure vive e partecipi della nostra quotidianità."
de Botton A., Le consolazioni della filosofia, Guanda 2004
Il G.G.G. di Roald Dahl
Francamente, l'unica cosa che non capisco riguardo Roald Dahl è perchè i suoi libri vengano classificati nella "letteratura per ragazzi".
Arguto, divertente, geniale nella costruzione delle trame narrative e nelle situazioni, questo autore è difficile da rinchiudere in una definizione stabile.
Se fosse possibile inventare una nuova definizione di genere, dovrebbe essere: "letteratura per ragazzi e ragazzi... cresciuti".
Una storia magica, delicatissima, commovente, che affronta la diversità in termini fiabeschi e metaforici e non disdegna di accettare il confronto conflittuale con la crudele emarginazione del diverso da parte della gente comune.
Per la trama riporto la quarta di copertina del libro: "Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra..."
Da leggere nella hall di un albergo di montagna, in pieno inverno con la neve! Non potete interrompere la lettura: va letto tutto d'un fiato.
Dahl R., Il GGG, Salani 1982
Arguto, divertente, geniale nella costruzione delle trame narrative e nelle situazioni, questo autore è difficile da rinchiudere in una definizione stabile.
Se fosse possibile inventare una nuova definizione di genere, dovrebbe essere: "letteratura per ragazzi e ragazzi... cresciuti".
Una storia magica, delicatissima, commovente, che affronta la diversità in termini fiabeschi e metaforici e non disdegna di accettare il confronto conflittuale con la crudele emarginazione del diverso da parte della gente comune.
Per la trama riporto la quarta di copertina del libro: "Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra..."
Da leggere nella hall di un albergo di montagna, in pieno inverno con la neve! Non potete interrompere la lettura: va letto tutto d'un fiato.
Dahl R., Il GGG, Salani 1982
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mercoledì 9 giugno 2010
Seta di Alessandro Baricco
E' la storia di un uomo di successo, che compie frequenti viaggi in Giappone per importare clandestinamente dei bachi da seta e produrre il prezioso tessuto in una piccola cittadina industriale della Francia dell'800.
La trama è interessante, anche se sempre un po' scontata in certi passaggi.
Questa la quarta di copertina: "La Francia, i viaggi per mare, il profumo dei gelsi a Lavilledieu, i treni a vapore, la voce di Hélène. Hervé Joncour continuò a raccontare la sua vita, come mai, nella sua vita, aveva fatto. "Questo non è un romanzo. E neppure un racconto. Questa è una storia. Inizia con un uomo che attraversa il mondo, e finisce con un lago che se ne sta lì, in una giornata di vento. L'uomo si chiama Hervé Joncour. Il lago non si sa."
Comunque Baricco è Baricco. Vi sono dei passaggi lirici molto suggestivi e ben dosati, che colpiscono per la loro liricità. Ed emozionano gli amanti della lingua scritta.
Uno per tutti: "... lui raccontava piano, guardando nell'aria cose che gli altri non vedevano..."
Baricco A., Seta, Feltrinelli 2008
La trama è interessante, anche se sempre un po' scontata in certi passaggi.
Questa la quarta di copertina: "La Francia, i viaggi per mare, il profumo dei gelsi a Lavilledieu, i treni a vapore, la voce di Hélène. Hervé Joncour continuò a raccontare la sua vita, come mai, nella sua vita, aveva fatto. "Questo non è un romanzo. E neppure un racconto. Questa è una storia. Inizia con un uomo che attraversa il mondo, e finisce con un lago che se ne sta lì, in una giornata di vento. L'uomo si chiama Hervé Joncour. Il lago non si sa."
Comunque Baricco è Baricco. Vi sono dei passaggi lirici molto suggestivi e ben dosati, che colpiscono per la loro liricità. Ed emozionano gli amanti della lingua scritta.
Uno per tutti: "... lui raccontava piano, guardando nell'aria cose che gli altri non vedevano..."
Baricco A., Seta, Feltrinelli 2008
martedì 8 giugno 2010
La cerimonia del massaggio di Alan Bennett
Altro piccolo racconto di Alan Bennett. Carino, ma non esilarante come il precedente "Nudi e crudi".
E' difficile esporre la trama al futuro lettore, perché l'autore la svela, come in un giallo, man mano che il racconto si svolge, giocando sull'allusione e sugli equivoci.
Una trama avvolta da una tipica nebbia londinese, che permette di svelare i contorni delle situazioni e dei personaggi, solo avvicinandosi ad essi, attraverso un sapiente dosaggio di indizi, disseminati lungo tutto il suo percorso.
Quindi, illustrarvi la trama, sarebbe un po' come svelarvi l'assassino di un giallo, prima che cominciaste a leggere il libro!
Dovrete accontentarvi della quarta di copertina del libro stesso:
"Si sa che non c'è nulla di più mondano quanto un buon funerale. E ancor più se si tratta di commemorare un estinto che, letteralmente, ha avuto per le mani la "crème de la crème", ambosessi, di Londra. E allora l'evento può diventare, oltreché mondano, atrocemente intimo. E rischiare da un momento all'altro di sgangherarsi, se il suo programma prevede un preoccupante assolo di sax. E se uno dei convenuti si alza in piedi per tessere un panegirico dell'anatomia del trapassato."
Il racconto è costruito come una sceneggiatura teatrale, poiché si svolge quasi unicamente in un unico ambiente e in un unico tempo: la cerimonia di commemorazione di un defunto illustre e... particolarmente "intimo" a molti!
Da leggere sicuramente, ma senza pretendere di ridere così tanto come in "Nudi e Crudi".
A. Bennet, La cerimonia del massaggio, Adelphi 2002
E' difficile esporre la trama al futuro lettore, perché l'autore la svela, come in un giallo, man mano che il racconto si svolge, giocando sull'allusione e sugli equivoci.
Una trama avvolta da una tipica nebbia londinese, che permette di svelare i contorni delle situazioni e dei personaggi, solo avvicinandosi ad essi, attraverso un sapiente dosaggio di indizi, disseminati lungo tutto il suo percorso.
Quindi, illustrarvi la trama, sarebbe un po' come svelarvi l'assassino di un giallo, prima che cominciaste a leggere il libro!
Dovrete accontentarvi della quarta di copertina del libro stesso:
"Si sa che non c'è nulla di più mondano quanto un buon funerale. E ancor più se si tratta di commemorare un estinto che, letteralmente, ha avuto per le mani la "crème de la crème", ambosessi, di Londra. E allora l'evento può diventare, oltreché mondano, atrocemente intimo. E rischiare da un momento all'altro di sgangherarsi, se il suo programma prevede un preoccupante assolo di sax. E se uno dei convenuti si alza in piedi per tessere un panegirico dell'anatomia del trapassato."
Il racconto è costruito come una sceneggiatura teatrale, poiché si svolge quasi unicamente in un unico ambiente e in un unico tempo: la cerimonia di commemorazione di un defunto illustre e... particolarmente "intimo" a molti!
Da leggere sicuramente, ma senza pretendere di ridere così tanto come in "Nudi e Crudi".
A. Bennet, La cerimonia del massaggio, Adelphi 2002
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lunedì 7 giugno 2010
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon
E' la storia di un ragazzo autistico.
Un ragazzo con una mente straordinariamente allenata alla matematica, ma assolutamente incapace di sostenere delle normali relazioni umane.
Si trova a voler risolvere un enigma: il cane della sua vicina di casa è stato ucciso trafitto da un forcone.
Scritto in prima persona, è un esercizio audace da parte dell'autore che tenta di entrare in un mondo difficile e complesso e sicuramente poco esplorato della mente.
E' un libro con alcuni particolari curiosi, uno dei quali è che i capitoli sono numerati con la sequenza dei numeri primi, proprio per sottolineare la predilezione del protagonista per la matematica e la logica.
Un romanzo interessante e avvincente, sia perchè mantiene una trama da romanzo giallo, sia perché si evidenzia fin da subito il vero "motore" narrativo e cioè che questo ragazzo è costretto ad uscire dal suo mondo per entrare in contatto con quello dei "normali".
Immancabile la rappresentazione velata (ma nemmeno troppo...) di un mondo imperfetto e banale, qual è quello dei "normali", tale da erigere il ragazzo ad unico vero "normale" in un mondo di folli, fino a relativizzare il concetto stesso di handicap, anche se questa rappresentazione appare spesso una forzatura un po' troppo romantica e stucchevole ed in fondo irreale (o meglio inverosimile).
Nel complesso, un libro piacevole, che si lascia leggere facilmente e che ci permette di avvicinarci ad un mondo "diverso" in modo originale e non "sociale" e che ci fa riflettere su una diversa concezione, quella che vive questo ragazzo, delle dimensioni spazio-temporali.
Una curiosità. All'interno del libro vengono riportati diversi quesiti e giochi matematici. Uno di questi è molto interessante, meglio noto come il "dilemma di Monty Hall"
M. Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi 2005
Un ragazzo con una mente straordinariamente allenata alla matematica, ma assolutamente incapace di sostenere delle normali relazioni umane.
Si trova a voler risolvere un enigma: il cane della sua vicina di casa è stato ucciso trafitto da un forcone.
Scritto in prima persona, è un esercizio audace da parte dell'autore che tenta di entrare in un mondo difficile e complesso e sicuramente poco esplorato della mente.
E' un libro con alcuni particolari curiosi, uno dei quali è che i capitoli sono numerati con la sequenza dei numeri primi, proprio per sottolineare la predilezione del protagonista per la matematica e la logica.
Un romanzo interessante e avvincente, sia perchè mantiene una trama da romanzo giallo, sia perché si evidenzia fin da subito il vero "motore" narrativo e cioè che questo ragazzo è costretto ad uscire dal suo mondo per entrare in contatto con quello dei "normali".
Immancabile la rappresentazione velata (ma nemmeno troppo...) di un mondo imperfetto e banale, qual è quello dei "normali", tale da erigere il ragazzo ad unico vero "normale" in un mondo di folli, fino a relativizzare il concetto stesso di handicap, anche se questa rappresentazione appare spesso una forzatura un po' troppo romantica e stucchevole ed in fondo irreale (o meglio inverosimile).
Nel complesso, un libro piacevole, che si lascia leggere facilmente e che ci permette di avvicinarci ad un mondo "diverso" in modo originale e non "sociale" e che ci fa riflettere su una diversa concezione, quella che vive questo ragazzo, delle dimensioni spazio-temporali.
Una curiosità. All'interno del libro vengono riportati diversi quesiti e giochi matematici. Uno di questi è molto interessante, meglio noto come il "dilemma di Monty Hall"
M. Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi 2005
venerdì 4 giugno 2010
Nudi e crudi di Alan Bennett
Un piccolo libro di Alan Bennett, autore inglese molto popolare, pubblicato in Italia nel 2001 da Adelphi.
Non sono certo di poter definire questo lavoro in modo univoco, ma credo che vada identificato (se mai ve ne fosse la necessità) come racconto, perché sostenuto da una sola idea forte centrale.
Risponde essenzialmente alla seguente domanda: "Che cosa succederebbe se, rientrando a casa una sera, la trovaste completamente svaligiata?"
E' la storia delle vicissitudini di una tipica coppia inglese (lui avvocato, lei casalinga), senza figli, piuttosto monotona ed abitudinaria.
Una sera, al rientro da uno spettacolo teatrale, i due trovano la propria casa completamente svaligiata dai ladri; tutto è stato rubato, dalla moquette ai lampadari, dal rotolo della carta igienica al forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer.
La casa è stata riportata allo stato originario. E’ completamente nuda.
Questo evento straordinario e sconvolgente nella vita monotona dei due coniugi, provoca una rivoluzione inaspettata, con tratti positivi e dai risvolti piccanti e molto divertenti.
Per tutta la durata del racconto, il lettore ha la sensazione di scoppiare a ridere da un momento all'altro, sia per le situazioni paradossali e sia per le descrizioni molto argute, che l’autore è riuscito a concepire.
Ogni punto di svolta nel racconto è molto ben costruito, perché sembra essere una situazione "fantastica", mentre alla fine tutto si risolve con una spiegazione logica anche se piuttosto improbabile.
Una realtà... inverosimile!
Ed è proprio su questo ossimoro che il racconto si fa desiderare di essere letto e non abbandonato.
Da leggere in treno o in metropolitana.
I sorrisi e le risatine che a stento riuscirete a trattenere durante la lettura di questo racconto, incuriosirà i vostri compagni di viaggio più attenti ed osservatori, strappando anch'essi per un momento alla monotonia abitudinaria del pendolarismo quotidiano metropolitano!
Bennet A., Nudi e Crudi, Adelphi 2001
Non sono certo di poter definire questo lavoro in modo univoco, ma credo che vada identificato (se mai ve ne fosse la necessità) come racconto, perché sostenuto da una sola idea forte centrale.
Risponde essenzialmente alla seguente domanda: "Che cosa succederebbe se, rientrando a casa una sera, la trovaste completamente svaligiata?"
E' la storia delle vicissitudini di una tipica coppia inglese (lui avvocato, lei casalinga), senza figli, piuttosto monotona ed abitudinaria.
Una sera, al rientro da uno spettacolo teatrale, i due trovano la propria casa completamente svaligiata dai ladri; tutto è stato rubato, dalla moquette ai lampadari, dal rotolo della carta igienica al forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer.
La casa è stata riportata allo stato originario. E’ completamente nuda.
Questo evento straordinario e sconvolgente nella vita monotona dei due coniugi, provoca una rivoluzione inaspettata, con tratti positivi e dai risvolti piccanti e molto divertenti.
Per tutta la durata del racconto, il lettore ha la sensazione di scoppiare a ridere da un momento all'altro, sia per le situazioni paradossali e sia per le descrizioni molto argute, che l’autore è riuscito a concepire.
Ogni punto di svolta nel racconto è molto ben costruito, perché sembra essere una situazione "fantastica", mentre alla fine tutto si risolve con una spiegazione logica anche se piuttosto improbabile.
Una realtà... inverosimile!
Ed è proprio su questo ossimoro che il racconto si fa desiderare di essere letto e non abbandonato.
Da leggere in treno o in metropolitana.
I sorrisi e le risatine che a stento riuscirete a trattenere durante la lettura di questo racconto, incuriosirà i vostri compagni di viaggio più attenti ed osservatori, strappando anch'essi per un momento alla monotonia abitudinaria del pendolarismo quotidiano metropolitano!
Bennet A., Nudi e Crudi, Adelphi 2001
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