martedì 14 febbraio 2012

Del "telefono" non si butta via nulla

C'è la crisi? Vero. Quindi, dobbiamo prepararci.
Prepararci a recuperare le cose.
Soprattutto quelle vecchie perchè, si sa, le cose vecchie son fatte meglio.
E poi, come si dice "Gallina vecchia, fa buon brodo" o, per attinenza al nostro caso, "del maiale non si butta via nulla".
Potreste dedicare il vostro RIUSO ecologico ad una persona cara.
Oggi, giorno di San Valentino, io il mio l'ho dedicato a mia moglie in questo modo:

"Il ricordo delle ore passate al telefono con te, quando eravamo più giovani, oggi m'illumina la vita"


Istruzioni per l'uso: Prendete un vecchio telefono. Apritelo. Svuotatelo come fareste con le interiora di un... maiale. Aprite entrambi i coperchietti della cornetta e sostituite microfono e altoparlante, con due lampadine alogene, rivestendo il fondo con carta stagnola. Allargate il buco dei coperchietti per incastrarci un vetrino rotondo. Prendete una vecchia stampella di ferro, fissatela alla base del telefono e legatela insieme al filo della cornetta, mimetizzandola con un nastro o un cordoncino colorato. Utilizzate il vano del telefono per alloggiarvi il trasformatore delle lampade alogene e collegate tutto ad un cavo per la rete elettrica con interruttore incorporato.

mercoledì 8 febbraio 2012

Manifesto per un mondo senza lavoro di Ermanno Bencivenga

Un ritorno al passato delle grandi utopie per tentare di forgiare un futuro a immagine e somiglianza dell'''uomo socratico'', piu incline alle leggi della crescita interiore che a quelle dell'economia.
Di certo un trattato molto teorico, di fatto un puro esercizio accademico per la genesi di una grande utopia.
Senza dubbio una sfida ed una provocazione, che ha comunque il merito di mettere in evidenza aspetti paradossali della nostra società moderna occidentale e capitalistica, tesa a spacciare il proprio modello sociale, come l'unico, naturale ed inevitabile.
L'utilità maggiore di questo saggio, risiede nella capacità di stimolare una presa di coscienza. O quanto meno la libertà di sapere come, molti dei princìpi che abbiamo considerati fino ad oggi come assiomi, possono essere "descostruiti" ed analizzati criticamente.
Lavoro e attività; passione e professionalità; talento e capacità; tecnica e creatività; consumismo e benessere; ricchezza e opulenza; potere e sperpero; avere e essere...
Sono solo alcuni dei binomi che potranno essere scomposti concettualmente senza essere considerati solo come dei sinonimi sociali.

Sinossi: "In questo libro l'autore descrive, estremizzandolo, un mondo succubo dei consumi, travolto dal desiderio di possesso. Ma dietro la maschera c'è il sogno di un mondo migliore, capace di dare dignità indipendentemente dal successo, e di apprezzare la moderazione del vivere e la ricerca della realizzazione di sé. Un ritorno al passato delle grandi utopie per tentare di forgiare un futuro a immagine e somiglianza dell'uomo "socratico", più incline alle leggi della crescita interiore che a quelle dell'economia"