giovedì 10 giugno 2010

Il G.G.G. di Roald Dahl

Francamente, l'unica cosa che non capisco riguardo Roald Dahl è perchè i suoi libri vengano classificati nella "letteratura per ragazzi".
Arguto, divertente, geniale nella costruzione delle trame narrative e nelle situazioni, questo autore è difficile da rinchiudere in una definizione stabile.
Se fosse possibile inventare una nuova definizione di genere, dovrebbe essere: "letteratura per ragazzi e ragazzi... cresciuti".
Una storia magica, delicatissima, commovente, che affronta la diversità in termini fiabeschi e metaforici e non disdegna di accettare il confronto conflittuale con la crudele emarginazione del diverso da parte della gente comune.

Per la trama riporto la quarta di copertina del libro: "Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra..."
Da leggere nella hall di un albergo di montagna, in pieno inverno con la neve! Non potete interrompere la lettura: va letto tutto d'un fiato.
Dahl R., Il GGG, Salani 1982

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