mercoledì 17 ottobre 2012

Lo spirito in viaggio... con Pietro Micca

Sabato 22 settembre, si è svolta la seconda edizione de "Lo Spirito in Viaggio" presso la Tecnomar di Fiumicino.
Quest'anno il Micca ha ospitato la musica Jazz del gruppo ISORITMO di Giampaolo Ascolese e le opere della pittrice Marie Reine Levrat.
Un omaggio alle donne del ‘900; protagoniste che hanno lasciato una traccia significativa  nella memoria storica del "secolo breve".
Una bella serata. Speciale. Rara.
Se avessi a disposizione una sola breve definizione per descrivere questo evento, sceglierei: "DOPPI SENSI".
Perchè mentre ascoltavo la bella musica degli ISORITMO, sentivo il rumore del fiume scorrere accanto al palco; mentre guardavo le immagini delle opere della Levrat, proiettate su una vela spiegata della nave, rimiravo lentamente il ferro, i legni e le forme antiche del Pietro Micca, illuminato a festa; mentre percepivo l'odore del mare a breve distanza, venivo avvolto dai tenui effluvi degli oli e grassi della macchina a vapore della nave.
La pittrice, i musicisti... grandi artisti!
Ma anche questa volta, come lo scorso anno, si è imposto come vero e unico protagonista della serata, lui.
Il Pietro Micca.

Un  grazie di cuore a Pietro Paolo.
Per aver mantenuto la promessa di voler ripetere l'esperienza dello scorso anno.
Un grazie di cuore a "l'ultimo Mecenate del Terzo Millennio!"

lunedì 15 ottobre 2012

Fai bei sogni di Massimo Gramellini

More about Fai bei sogni
Durante la presentazione di un libro, mi chiesero un parere. Io risposi: "Una lettura piacevole".
Qualcuno, non ricordo nemmeno chi, mi disse che un giudizio così, nei confronti di un libro è una vera e propria stroncatura.
Non sono d'accordo. Perchè i libri brutti, soprattutto se scritti anche male, sono brutti e basta.
Eppure quell'affermazione contiene del vero; perchè un libro per essere davvero bello, deve prorompere e suscitare emozioni più o meno forti.
Una "lettura piacevole" invece, equivale ad un sentimento intorpidito.
Questo libro è un po' così. Forse un po' troppo vero per risultare credibile.
Sono rimasto deluso. Anche perchè mi piace come scrive Gramellini. Mi piace la sua intensità che però qui è rimasta offuscata.
Ma forse il suo intento era diverso. Forse voleva scrivere qualcosa di diverso. O forse si è sentito solo in dovere di scrivere della madre.
Che dire: un libro... piacevole. Troppo.
Sinossi: Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra.
Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.
Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

lunedì 1 ottobre 2012

Chiedi alla polvere di John Fante

More about Chiedi alla polvere !! SCHEDA INCOMPLETA !! Un capolavoro. Semplicemente.
Fante è uno vero scrittore. Uno che lo fa per mestiere. Si direbbe oggi un vero professionista.
Un creativo disciplinato. Emerge dalla sua narrazione l'estro, il talento, l'arte pura dell'osare e sperimentare mondi ed emozioni altre. Ma al contempo se ne ammira la cura disciplinata dei particolari; la disciplina del "mestiere" dell'artigiano delle parole.
Solo il finale mi ha un po' deluso. Mi è parso troncato, sbrigativo. Ma per il resto...
Da leggere e rileggere.
E quando lo farete, ricordatevi del particolare delle scarpe rovinate di Camilla: non guarderete più allo stesso modo, indipendentemente dall'essere maschi o femmine, i piedi di una donna!

Sinossi: "California, prima metà del ‘900. Arturo Bandini è un giovane aspirante scrittore trasferitosi dal Colorado a Los Angeles in cerca di fortuna e per rincorrere il suo sogno. Ma la fortuna e l’ispirazione non sono dalla sua parte: costretto alla fame e ridotto a nutrirsi di sole arance, Arturo gira per le strade di Los Angeles in cerca di nuove esperienze e di nuove ispirazioni, portando sottobraccio il suo unico racconto finora pubblicato (su una rivista di New York), intitolato il Cagnolino rise, e da lui considerato un capolavoro. Un giorno in un bar, Arturo conosce Camilla Lopez, una cameriera di origini messicane. Sarà l’inizio di un rapporto travagliato e molesto, fatto di amore, rabbia, paura, pazzia e preghiere. In una lettera al suo editore Arturo esprime il suo forte malessere e la sua totale mancanza di idee per un nuovo racconto: con somma sorpresa del giovane, l’editore decide di tagliare la parte centrale della lettera e di pubblicarla sotto forma di racconto nella sua rivista. Nel frattempo un’altra figura irrompe nella vita di Arturo: Vera, una donna morbosamente innamorata di lui e resa pazza dalla solitudine. Sarà nel suo non-amore per Vera che Arturo troverà lo sblocco della sua anima e lo spunto per il suo romanzo, senza tuttavia riuscire a placare il suo desiderio per Camilla...

Non è facile descrivere in maniera così profonda, ironica e disinvolta le più profonde sensazioni di un uomo alle prese con la sua stessa vita, con il suo desiderio di successo, di amore e di un posto nel mondo che non sia la completa nullità. Eppure John Fante ci riesce, forse come nessun altro. E probabilmente è per questo motivo che Chiedi alla polvere è considerato uno dei capolavori assoluti della letteratura americana. Nella Los Angeles degli anni trenta, dove i sogni degli uomini si perdono nella polvere e dove la stessa polvere copre praticamente tutto, dai tetti delle case alle strade ai marciapiedi, Fante ambienta la sua storia (ovvero quella del suo alter ego Arturo Bandini) di giovane aspirante scrittore, sognatore e cattolico, immortalando sullo sfondo dei suoi sogni e delle sue avventure una società americana ricca di razzismo, di depressione e di numerose contraddizioni. In un continuo crescendo di sensazioni, l’autore troverà il suo trionfo letterario ma non il suo amore. E la conquista del successo non servirà che a stimolare nuovamente la ricerca di Camilla, la sua amata ispano-americana dagli occhi neri. Una ricerca che si concluderà nel deserto del Mohave, alle porte di Los Angeles, con un ultimo grido che si perderà nell’infinito e con un ultima dedica alla sua amata che rimarrà per sempre scolpita. Nella polvere del deserto"