tag:blogger.com,1999:blog-54194827594938005702024-03-13T04:08:53.039+01:00FabbroScrivano (old)FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.comBlogger93125tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-8848431436528335612013-06-11T11:19:00.003+02:002013-06-12T11:18:57.961+02:00Leros con l'apostrofo. Racconti dall'Isola.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.amazon.it/gp/product/1490380833/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=24114&creativeASIN=1490380833&linkCode=as2&tag=lelettormedel-21" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" cya="true" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQw-bv7gZB1GaHLDzdcmgcW7qyqa2UUAxsVmDGB81RZt3XYnrfWhQDJUNB3zcv2oXOtmDpDNUYx-rQez2jqJ46dEPzEIzrLZVWgzy1_dHQFjGDfsYjpdmVDUVAgb8NpDfAA7lGeLIvg2U/s400/copdef_H.JPG" width="400" /></a></div>
È uscito il mio nuovo libro su Leros.<br />
Una raccolta di sei racconti, più una fiaba per bambini, ambientati su quest'isola greca.<br />
Un tributo ad uno dei posti più belli e vivi del Dodecaneso.<br />
Storie intrise di ricordi e vicende di un'umanità variegata: fatta di abitanti e ospiti dell'ex-manicomio; italiani in fuga e figli dei soldati dell'ultima guerra.<br />
Come preciso sul retro di copertina: <em>"Anche se è difficile da credere… ogni racconto è frutto della fantasia dell’autore e ogni riferimento a cose, luoghi, fatti o persone reali, è puramente casuale"</em><br />
<br />
Su <a href="http://www.amazon.it/gp/product/1490380833/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=24114&creativeASIN=1490380833&linkCode=as2&tag=lelettormedel-21" target="_blank"><strong>Amazon</strong></a>, è disponibile un estratto gratuito o l'acquisto del libro sia in versione cartacea a <strong>Euro 5,14</strong>, sia in formato e.book (Kindle) a <strong>Euro 3,08</strong><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<strong><em>Introduzione</em></strong></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Sei certo di volerti fermare qui a Leros?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Sì, è quello che voglio”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Perché proprio a Leros?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“E perché no?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Qui la gente, racconta un sacco di storie strane”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Belle le storie. Mi piacciono. Soprattutto strane”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Spesso però, non sono vere, ma inventate”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Perché… c’è differenza?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Che sei venuto a fare qui a Leros?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Voglio stare in pace e occuparmi dei fatti miei”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Anche la gente di qua, si occuperà dei fatti tuoi”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Meglio così. Un po’ d’aiuto… non guasta mai”</em></div>
<br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-4384625334768069332012-10-17T17:01:00.000+02:002012-10-22T11:31:56.990+02:00Lo spirito in viaggio... con Pietro Micca<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiF3XE2bIeZToT9zno4cxCnCpYI3X8q2STlzstjbS8y4gXzQL4cusvKjvUzFA1teWAOFiZN8TezcCxpwemUydsJhsEX3TwFqfDArwbtmAc6n3jl9yjxptrzYnOiaRbbbx2UM6gYGk2w-8/s1600/299302_4169066198229_1822361079_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" kea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiF3XE2bIeZToT9zno4cxCnCpYI3X8q2STlzstjbS8y4gXzQL4cusvKjvUzFA1teWAOFiZN8TezcCxpwemUydsJhsEX3TwFqfDArwbtmAc6n3jl9yjxptrzYnOiaRbbbx2UM6gYGk2w-8/s320/299302_4169066198229_1822361079_n.jpg" width="320" /></a></div>
Sabato 22 settembre, si è svolta la <a href="http://www.youtube.com/watch?v=_ndyK9b9yoM" target="_blank">seconda edizione de "Lo Spirito in Viaggio"</a> presso la Tecnomar di Fiumicino.<br />
Quest'anno il Micca ha ospitato la musica Jazz del gruppo ISORITMO di Giampaolo Ascolese e le opere della pittrice Marie Reine Levrat.<br />
Un omaggio alle donne del ‘900; protagoniste che hanno lasciato una traccia significativa nella memoria storica del "secolo breve".<br />
Una bella serata. Speciale. Rara.<br />
Se avessi a disposizione una sola breve definizione per descrivere questo evento, sceglierei: "DOPPI SENSI".<br />
Perchè mentre ascoltavo la bella musica degli ISORITMO, sentivo il rumore del fiume scorrere accanto al palco; mentre guardavo le immagini delle opere della Levrat, proiettate su una vela spiegata della nave, rimiravo lentamente il ferro, i legni e le forme antiche del Pietro Micca, illuminato a festa; mentre percepivo l'odore del mare a breve distanza, venivo avvolto dai tenui effluvi degli oli e grassi della macchina a vapore della nave.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG8wLMYA2-IsMIEVSzDGlL6yMm1oMChl8pOOk0YLApFVw60XNguEcmuEb9LT9rBeBRHx4Xm1rzSLPeaXXiXQHkRsWauCeD0p1qbTQ8bD5TTDSgFF1uf_VNMgS_IwbsTeCg72zZltaaHpk/s1600/431624_4169078798544_1760504067_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" kea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG8wLMYA2-IsMIEVSzDGlL6yMm1oMChl8pOOk0YLApFVw60XNguEcmuEb9LT9rBeBRHx4Xm1rzSLPeaXXiXQHkRsWauCeD0p1qbTQ8bD5TTDSgFF1uf_VNMgS_IwbsTeCg72zZltaaHpk/s320/431624_4169078798544_1760504067_n.jpg" width="320" /></a></div>
La pittrice, i musicisti... grandi artisti! <br />
Ma anche questa volta, come lo scorso anno, si è imposto come vero e unico protagonista della serata, lui.<br />
Il Pietro Micca. <br />
<br />
Un grazie di cuore a Pietro Paolo. <br />
Per aver mantenuto la promessa di voler ripetere l'esperienza dello scorso anno.<br />
Un grazie di cuore a "l'ultimo Mecenate del Terzo Millennio!"FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-43186618390196232182012-10-15T17:10:00.001+02:002012-10-15T17:10:35.705+02:00Fai bei sogni di Massimo Gramellini<a href="http://www.anobii.com/books/Fai_bei_sogni/9788830429154/018b70106eb91ace24/" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" title="More about Fai bei sogni"><img alt="More about Fai bei sogni" height="200" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=4&item_id=018b70106eb91ace24&time=1345644830" style="padding-bottom: 5px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 5px;" title="More about Fai bei sogni" width="131" /></a><br />
Durante la presentazione di un libro, mi chiesero un parere. Io risposi: "Una lettura piacevole".<br />
Qualcuno, non ricordo nemmeno chi, mi disse che un giudizio così, nei confronti di un libro è una vera e propria stroncatura.<br />
Non sono d'accordo. Perchè i libri brutti, soprattutto se scritti anche male, sono brutti e basta.<br />
Eppure quell'affermazione contiene del vero; perchè un libro per essere davvero bello, deve prorompere e suscitare emozioni più o meno forti.<br />
Una "lettura piacevole" invece, equivale ad un sentimento intorpidito.<br />
Questo libro è un po' così. Forse un po' troppo vero per risultare credibile.<br />
Sono rimasto deluso. Anche perchè mi piace come scrive Gramellini. Mi piace la sua intensità che però qui è rimasta offuscata.<br />
Ma forse il suo intento era diverso. Forse voleva scrivere qualcosa di diverso. O forse si è sentito solo in dovere di scrivere della madre.<br />Che dire: un libro... piacevole. Troppo.<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. </em><em></em><br />
<em>Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. </em><br />
<em>Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-81244506490349360902012-10-01T20:00:00.000+02:002012-10-01T20:00:03.390+02:00Chiedi alla polvere di John Fante<a href="http://www.anobii.com/books/Chiedi_alla_polvere__SCHEDA_INCOMPLETA_/01f687d52acebc2b64/" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" title="More about Chiedi alla polvere !! SCHEDA INCOMPLETA !!"><img alt="More about Chiedi alla polvere !! SCHEDA INCOMPLETA !!" height="200" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=4&item_id=01f687d52acebc2b64&time=1206570355" style="padding-bottom: 5px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 5px;" title="More about Chiedi alla polvere !! SCHEDA INCOMPLETA !!" width="137" /></a> Un capolavoro. Semplicemente.<br />
Fante è uno vero scrittore. Uno che lo fa per mestiere. Si direbbe oggi un vero professionista. <br />
Un creativo disciplinato. Emerge dalla sua narrazione l'estro, il talento, l'arte pura dell'osare e sperimentare mondi ed emozioni altre. Ma al contempo se ne ammira la cura disciplinata dei particolari; la disciplina del "mestiere" dell'artigiano delle parole.<br />
Solo il finale mi ha un po' deluso. Mi è parso troncato, sbrigativo. Ma per il resto...<br />
<strong>Da leggere e rileggere.</strong><br />
E quando lo farete, ricordatevi del particolare delle scarpe rovinate di Camilla: non guarderete più allo stesso modo, indipendentemente dall'essere maschi o femmine, i piedi di una donna!<br />
<br />
<em><strong><u>Sinossi:</u></strong> "California, prima metà del ‘900. Arturo Bandini è un giovane aspirante scrittore trasferitosi dal Colorado a Los Angeles in cerca di fortuna e per rincorrere il suo sogno. Ma la fortuna e l’ispirazione non sono dalla sua parte: costretto alla fame e ridotto a nutrirsi di sole arance, Arturo gira per le strade di Los Angeles in cerca di nuove esperienze e di nuove ispirazioni, portando sottobraccio il suo unico racconto finora pubblicato (su una rivista di New York), intitolato il Cagnolino rise, e da lui considerato un capolavoro. Un giorno in un bar, Arturo conosce Camilla Lopez, una cameriera di origini messicane. Sarà l’inizio di un rapporto travagliato e molesto, fatto di amore, rabbia, paura, pazzia e preghiere. In una lettera al suo editore Arturo esprime il suo forte malessere e la sua totale mancanza di idee per un nuovo racconto: con somma sorpresa del giovane, l’editore decide di tagliare la parte centrale della lettera e di pubblicarla sotto forma di racconto nella sua rivista. Nel frattempo un’altra figura irrompe nella vita di Arturo: Vera, una donna morbosamente innamorata di lui e resa pazza dalla solitudine. Sarà nel suo non-amore per Vera che Arturo troverà lo sblocco della sua anima e lo spunto per il suo romanzo, senza tuttavia riuscire a placare il suo desiderio per Camilla...</em><br />
<em></em><br />
<em>Non è facile descrivere in maniera così profonda, ironica e disinvolta le più profonde sensazioni di un uomo alle prese con la sua stessa vita, con il suo desiderio di successo, di amore e di un posto nel mondo che non sia la completa nullità. Eppure John Fante ci riesce, forse come nessun altro. E probabilmente è per questo motivo che Chiedi alla polvere è considerato uno dei capolavori assoluti della letteratura americana. Nella Los Angeles degli anni trenta, dove i sogni degli uomini si perdono nella polvere e dove la stessa polvere copre praticamente tutto, dai tetti delle case alle strade ai marciapiedi, Fante ambienta la sua storia (ovvero quella del suo alter ego Arturo Bandini) di giovane aspirante scrittore, sognatore e cattolico, immortalando sullo sfondo dei suoi sogni e delle sue avventure una società americana ricca di razzismo, di depressione e di numerose contraddizioni. In un continuo crescendo di sensazioni, l’autore troverà il suo trionfo letterario ma non il suo amore. E la conquista del successo non servirà che a stimolare nuovamente la ricerca di Camilla, la sua amata ispano-americana dagli occhi neri. Una ricerca che si concluderà nel deserto del Mohave, alle porte di Los Angeles, con un ultimo grido che si perderà nell’infinito e con un ultima dedica alla sua amata che rimarrà per sempre scolpita. Nella polvere del deserto"</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-14214873008898811462012-09-06T18:10:00.004+02:002012-09-06T18:10:39.532+02:00L'unico figlio di Anne Holt<a href="http://www.anobii.com/books/Lunico_figlio/9788858404560/01ea92b550e3ed80eb/" title="More about L'unico figlio"><img alt="More about L'unico figlio" height="200" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=4&item_id=01ea92b550e3ed80eb&time=1341992805" style="float: left; padding-bottom: 5px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 5px;" title="More about L'unico figlio" width="128" /></a>Di certo non è fra i libri migliori della Holt.<br />
Forse perde troppo tempo a descrivere dei personaggi che restano un po' troppo in ombra nella struttura generale.<br />
Però la trama è avvincente. Anche la narrazione è incalzante.<br />
Un finale poi, degno della migliore tradizione giallista con "suspance".<br />
Alcuni tratti della Norvegia e dei norvegesi rincuorano.<br />
Appaiono con quei difetti, quelle bassezze, quei tratti così penosi e squallidi, da farceli sentire più "familiari". Insomma, quando "tutto il mondo è paese, mal comune mezzo gaudio..."<br />
Da leggere. <br />
Voto: 7,5<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> In un gelido e ostinatamente plumbeo febbraio norvegese, l’arrivo di un ragazzino in un orfanotrofio alle porte di Oslo è causa di grande scompiglio. Il dodicenne Olav infatti, sottratto alla patria potestà, pare infinitamente più adulto e cattivo degli altri compagni, e tutti i tentativi di pacificarlo sembrano fallire. Quando Agnes Vestavik, la direttrice dell’orfanotrofio, viene trovata nel suo ufficio, uccisa con un coltello da cucina, e Olav è scomparso, probabilmente dopo aver assistito al delitto, Hanne Wilhelmsen, appena nominata soprintendente di polizia, decide di occuparsi del caso. Cosa che la porterà a scendere per le strade di Oslo, tra il peggior degrado ma anche nell’umanità più dolorosamente viva.</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-24601142475743600352012-08-28T13:12:00.000+02:002012-08-28T13:14:03.398+02:00La mirabolante storia del signor Scoppiavaso. Babbuino istruito di Cornelius Medvei<a href="http://www.anobii.com/books/La_mirabolante_storia_del_signor_Scoppiavaso,_babbuino_istruito/9788884517388/0197185bc05fb2f135/" title="More about La mirabolante storia del signor Scoppiavaso, babbuino istruito"><img alt="More about La mirabolante storia del signor Scoppiavaso, babbuino istruito" height="200" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=5&item_id=0197185bc05fb2f135&time=1264584812" style="float: left; padding-bottom: 5px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 5px;" title="More about La mirabolante storia del signor Scoppiavaso, babbuino istruito" width="133" /></a><br />
La critica inglese lo ha accolto come un capolavoro.<br />
A me non ha entusiasmato.<br />
Forse la traduzione non è stata in grado di cogliere le finezze della lingua inglese e dei suoi giochi di parole (un babbuino che parla forbito, forse assume un'ironia anglosassone, molto diversa dalla nostra...).<br />
La trama e l'idea narrativa all'inizio appassionano, ma poi, man mano le svolte narrativwe sono piuttosto prevedibili.<br />
Insomma, anche se è un libro per bambini, di certo ci sono storie più divertenti e fantastiche.<br />
Comunque si legge in una mattinata. Vale la pena.<br />
<strong>Voto: 6+</strong><br />
<em><strong>Sinossi:</strong> Cosa fareste se una sera un babbuino suonasse alla vostra porta chiedendovi cortesemente dello zucchero? Potrebbe succedere. Anzi, è successo, e questo libro ne è la curiosa testimonianza. Il signor Scoppiavaso non è un babbuino comune. Il suo aspetto è quello di una scimmia, ma ha una parlantina che farebbe invidia a un letterato. Trasferitosi in una sconosciuta metropoli con la moglie e i figlioletti, cerca di condurre una vita da onesto cittadino. Numerosi sono gli ostacoli che deve affrontare: la diffidenza dei suoi vicini umani, l'accusa di oltraggio al pubblico pudore a causa della sua incorreggibile abitudine a non indossare neanche uno straccio di vestito su quel suo posteriore prominente... Sospeso tra due mondi, quello umano e quello animale, incapace di abbandonare le sue radici ma desideroso di essere accettato tra gli uomini, il signor Scoppiavaso tenterà il tutto per tutto... Raccontata come un fatto di cronaca, una storia acuta e fantastica che mette in luce l'assurdità del comportamento umano e ci mostra quanto sia difficile, per noi "animali evoluti", capire e accettare la diversità senza un pizzico di quella follia che ci aiuta a vivere. Età di lettura: da 10 anni. </em><br />
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<br />
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<br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-60626332542400789112012-08-10T14:07:00.000+02:002012-08-10T14:13:11.990+02:00Finestra a comò<div style="text-align: center;">
<img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUfjNuhgYO_SkSWMDGb4oMNXOML0jH9Llqow7t3HheGv7zejL9ozgN-cmuxUKFJ8M1iyoW0NuKYtp63_8bT92hYFDqfJfnCJagTLxg_Q2gJTkUQglTeVJCboSASN43T1rmm7c7g20xk_4/s200/post01.JPG" title="pulizie" width="150" /> <img alt="" border="0" height="150" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbzqgEHiUCunFzs4pkp0rSIW-_KkJBDmpHyiMqU-KEIHcbJrf9ZEPzpTL8HoSeTpKLkWJS71cusOvAY0a_1vhHe5p8vZcxXR5A3oIlEf9uJMjRuDNda2ZAK-TeAwv8d89RXBTeenhI7Wo/s200/post02.JPG" title="misure" width="200" /></div>
Quest'anno a Leros, come faccio spesso, mi sono messo a riordinare la cantina.<br />
La cantina di una casa che proprio quest'anno spegne 130 candeline, ha necessariamente una storia particolare; lì finiscono cose che non servono più, ma che non sono ancora diventate inutili.<br />
Oggetti che spesso possono trovare una nuova vita e una diversa funzione, impazienti di essere "ri-usati".<br />
Fra le varie cose irrimediabilmente destinate ai rifiuti, ho notato due ante della vecchia finestra della cucina.<br />
Due oggetti che hanno alloggiato nella casa per tanto tempo, testimoni del vissuto delle persone che l'hanno abitata negli anni passati.<br />
Così, insieme a mia cognata Jo, abbiamo pensato di utilizzarle per costruire un comò in una delle stanze da letto.<br />
Dopo aver fatto un piccolo progetto, aver preso alcune misure, ho cominciato a lavorare i pezzi necessari alla realizzazione del comò. <br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir5dgicqjHlYPCN7ad3cHc0Z1TxoJJR5UbMcqVxBhXCZXYKtLarwWWfcAh4L6NMu5xxoEKUkDTf2KoS3OBXU9qm7Ds9K2V14-Peklbk6XOFqN_i2C_MEOVdEKwwuqQCr2ucAZUOp5g3q0/s1600/post06.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" border="0" height="150" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir5dgicqjHlYPCN7ad3cHc0Z1TxoJJR5UbMcqVxBhXCZXYKtLarwWWfcAh4L6NMu5xxoEKUkDTf2KoS3OBXU9qm7Ds9K2V14-Peklbk6XOFqN_i2C_MEOVdEKwwuqQCr2ucAZUOp5g3q0/s200/post06.JPG" title="lavoro3" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQJ6G7NtQVwAawobMXtu-A3sdFgD5DLebIZavP_8UHt8f5zYxMQEOA20XII_xWOtvhVxqP7AbYJUGGMVQTIErPPzG58U8idVpbn_XCGqaYSq7fw_Z5tRyGeyGynU6HI65W9cslK5vD5kc/s1600/post04.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="150" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQJ6G7NtQVwAawobMXtu-A3sdFgD5DLebIZavP_8UHt8f5zYxMQEOA20XII_xWOtvhVxqP7AbYJUGGMVQTIErPPzG58U8idVpbn_XCGqaYSq7fw_Z5tRyGeyGynU6HI65W9cslK5vD5kc/s200/post04.JPG" title="lavoro" width="200" /></a><img alt="" border="0" height="150" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnuED9L5IpcKtN6E0-gL_XMKpjmReJLaVo6bWXj6XqzWm9mzNAhede2H7c54ga4pNN68E1X59tAGJ7-eCfv-ATXQImvFoOqOS4psrY0EvVtNWLXsWw4loEnXtTGKcwRgnxSAgjb-CEm_c/s200/post05.JPG" title="lavoro2" width="200" /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Ovviamente con calma riflessiva, senza tempi imposti e lasciandomi guidare dal ciclo naturale della giornata.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Comunque in tempo per gustarmi una Caipirinha preparata da Giancarlo e Jo al tramonto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNHFjAbD4zjN6dx80j082Lt9UFqBZLVfO_9ICG8mY5K5kT5aJKiCZ6WhQw2Xu-BY0OFoQ98GunlOa4z1gy9NoYbEDGdmp2PjScWer04Kzas0TRgaucVt1F006JctwbHBZYXBunAPQ_pWY/s1600/post06b.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="240" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNHFjAbD4zjN6dx80j082Lt9UFqBZLVfO_9ICG8mY5K5kT5aJKiCZ6WhQw2Xu-BY0OFoQ98GunlOa4z1gy9NoYbEDGdmp2PjScWer04Kzas0TRgaucVt1F006JctwbHBZYXBunAPQ_pWY/s320/post06b.JPG" title="caipir" width="320" /></a></div>
<br />
La mattina seguente, prima di andare al mare, ho preso diverse misure e montato i ripiani interni nel vano trapezioidale posto sotto la finestra.<br />
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-xvRKWdqB6V9SoLnJC9ppC8aFsu-OMjZ55x6VKb1iT4iv9JFMhmYY3WaApQttxf8KgBPXoo-82Zbaetqm_q9i0ZFu5SPfRskzovx-tYGgA2a6A0_JXxuVfxmXuR_fJ_amECK5hzegboc/s1600/post07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-xvRKWdqB6V9SoLnJC9ppC8aFsu-OMjZ55x6VKb1iT4iv9JFMhmYY3WaApQttxf8KgBPXoo-82Zbaetqm_q9i0ZFu5SPfRskzovx-tYGgA2a6A0_JXxuVfxmXuR_fJ_amECK5hzegboc/s200/post07.jpg" title="lavdue1" width="150" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMKf3jKbSqN_vQVHqMq-2j6S9rEHt8gxb5FjBtuuz2A4Qn6q09PCwERuEQG4ErVd5-aVabfVgg8RfGNNhoKJXEC6bGXsqswnYkUEMl2OX-KxMUHbCNrEP6s0FRCgyKG1LqBcOMAjKxd38/s1600/post08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMKf3jKbSqN_vQVHqMq-2j6S9rEHt8gxb5FjBtuuz2A4Qn6q09PCwERuEQG4ErVd5-aVabfVgg8RfGNNhoKJXEC6bGXsqswnYkUEMl2OX-KxMUHbCNrEP6s0FRCgyKG1LqBcOMAjKxd38/s200/post08.jpg" title="lavdue2" width="150" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHiDmH4K4l4ud0MdXkrAni8SfNJHYBlDes02qkZ9quLVHHCOzFXTomlIBINZLWJJ8sB2tegNBIHEVHSXhcl3z4UBVNrW6-ENsuKY_c2hJ9T50KqOujPrk_WzL5-2Ln5lLyzHlztcW3pE0/s1600/post09.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHiDmH4K4l4ud0MdXkrAni8SfNJHYBlDes02qkZ9quLVHHCOzFXTomlIBINZLWJJ8sB2tegNBIHEVHSXhcl3z4UBVNrW6-ENsuKY_c2hJ9T50KqOujPrk_WzL5-2Ln5lLyzHlztcW3pE0/s200/post09.jpg" title="mont1" width="150" /></a></div>
Ovviamente il momento del meritato pranzo a base di pesce al ristorantino di Pandeli, in riva al mare, è arrivato per ricordarmi di raggiungere il mio amico Augusto, alle prese col dubbio amletico su quale tipo di pesce ordinare...<br />
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3Rz7HBUV5LiBgzawDVGqr57J1WZrTcEx1oEIF-P0G4o9VZIDGjmfONR70GB_3dNJTHZQ_P4azpO2mh6tocU5wnV8KNZ8NVJzgtomfQ-8ls6MUE_kRz14cd00SJwJk25tyayzqetxctY/s1600/post08b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="240" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3Rz7HBUV5LiBgzawDVGqr57J1WZrTcEx1oEIF-P0G4o9VZIDGjmfONR70GB_3dNJTHZQ_P4azpO2mh6tocU5wnV8KNZ8NVJzgtomfQ-8ls6MUE_kRz14cd00SJwJk25tyayzqetxctY/s320/post08b.jpg" title="augus" width="320" /></a></div>
Poi nel pomeriggio, dopo un paio d'ore di riposo, ho finito di montare i pezzi per il comò. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ry2miZ6dYh4q6ESzC0l2yyqYTt1Qg0SA_riEiXYNZovQl6uicMFw3QbfxZire0tWNJ-gb6p7A-5GkjhFR4DrXR-6tkXuR1BiOELCdlV-zBxMcl9d8VubRA8aFjL0I89hSY-1d5d_oDE/s1600/post10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="400" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ry2miZ6dYh4q6ESzC0l2yyqYTt1Qg0SA_riEiXYNZovQl6uicMFw3QbfxZire0tWNJ-gb6p7A-5GkjhFR4DrXR-6tkXuR1BiOELCdlV-zBxMcl9d8VubRA8aFjL0I89hSY-1d5d_oDE/s400/post10.jpg" title="mont2" width="300" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E sono rimasto piuttosto soddisfatto del risultato, vista la somiglianza stessa con la mia visione, che avevo rappresentato su un pezzo di carta, in fase di progettazione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOi4Dw7jSzlTfw8UmYkYcAfgPoET1_uG5dZ4WORJfDgF_EuwiKbaxn2Mk9KZX2MhxxU_5eH01nvxKKrhHZ6bPm_HRbfYfx0YNX21GxPV_UH_QOSYwFAv21s-iAgR94u3S1cmNiqqyoX_w/s1600/01082012(001)+-+Copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOi4Dw7jSzlTfw8UmYkYcAfgPoET1_uG5dZ4WORJfDgF_EuwiKbaxn2Mk9KZX2MhxxU_5eH01nvxKKrhHZ6bPm_HRbfYfx0YNX21GxPV_UH_QOSYwFAv21s-iAgR94u3S1cmNiqqyoX_w/s200/01082012(001)+-+Copia.jpg" title="prcarta" width="158" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU_lgNrvCfu3RPWYy5jAHOEK5yNbPR9vMiGihBvaLmDrVPkr9GexTMyDicoH43gMOyd_945gWLF7BwKtKXuiGZYP5Wb1iAfgv85_0IgMV-eWs0tW-CaiI8iC-CmLGafCf1sDp69ZvqeDU/s1600/iimg+(13).JPG" imageanchor="1" style="cssfloat: right; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="213" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU_lgNrvCfu3RPWYy5jAHOEK5yNbPR9vMiGihBvaLmDrVPkr9GexTMyDicoH43gMOyd_945gWLF7BwKtKXuiGZYP5Wb1iAfgv85_0IgMV-eWs0tW-CaiI8iC-CmLGafCf1sDp69ZvqeDU/s320/iimg+(13).JPG" title="finale" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Soddisfatto anche di aver finito il lavoro prima del tramonto, preludio ad una serata in riva la mare con la luna...<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmwnlalPbmLtmFH-dyZJGyn3B1O0xMPkWwxAPJurUvbu9SHre59JoUWt6Cyp4Nukcpjjd8UvcNTwUf1HoKm3cFIPF2hGblad1W1KSuk_-HrQLEI7PgiUceuXrkG7n3F4RQHlI6Scq3PcU/s1600/post11a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="150" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmwnlalPbmLtmFH-dyZJGyn3B1O0xMPkWwxAPJurUvbu9SHre59JoUWt6Cyp4Nukcpjjd8UvcNTwUf1HoKm3cFIPF2hGblad1W1KSuk_-HrQLEI7PgiUceuXrkG7n3F4RQHlI6Scq3PcU/s200/post11a.jpg" title="sera1" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-wggPZ52T9WfJ5Cav_doxwE2UzIetwMEnyXhoTuTrdNXisx_Pb06AJ0dP07ZOYmBbZ8eAl47pX2eYwOcTp219TBcW0Cdju8erc3ynfronMEtQ8nx1aUIKWyrZZ8JjrKrHsb6elj_ucK4/s1600/post11b.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="200" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-wggPZ52T9WfJ5Cav_doxwE2UzIetwMEnyXhoTuTrdNXisx_Pb06AJ0dP07ZOYmBbZ8eAl47pX2eYwOcTp219TBcW0Cdju8erc3ynfronMEtQ8nx1aUIKWyrZZ8JjrKrHsb6elj_ucK4/s200/post11b.JPG" title="sera2" width="150" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span id="goog_575195881"></span><span id="goog_575195882"></span><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<img height="72" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbzqgEHiUCunFzs4pkp0rSIW-_KkJBDmpHyiMqU-KEIHcbJrf9ZEPzpTL8HoSeTpKLkWJS71cusOvAY0a_1vhHe5p8vZcxXR5A3oIlEf9uJMjRuDNda2ZAK-TeAwv8d89RXBTeenhI7Wo/s200/post02.JPG" style="filter: alpha(opacity=30); left: 178px; mozopacity: 0.3; opacity: 0.3; position: absolute; top: 155px; visibility: hidden;" width="96" /></div>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-32759159948724976662012-05-07T11:37:00.000+02:002012-05-07T11:37:29.100+02:00Prestiti scaduti di Petros Markaris<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=B00671ABUU" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Se volete capire qualcosa della Grecia e soprattutto dei greci in questo momento storico alle prese con una crisi economica più devastante di qualsiasi altra guerra precedente, questo romanzo può darvi un'idea molto nitida; più di decine di articoli giornalistici e interventi di opinionisti e sociologi vari.<br />
A volte, per dire la verità, nulla è meglio di una sincera finzione.<br />
Un esempio? Eccolo.<br />
<em>...Il commissario si rivolse ad un agente immobiliare: "Vedo che avete grande offerta di terreni".</em><br />
<em>"E' uscito il nuovo modello della Jeep Cherokee. Tutte le volte che la Jeep o la Land Rover fannouscire un nuovo modello aumenta l'offerta di terreni in vendita" rispose l'agente ridendo.</em><br />
<em>"E perchè?"</em><br />
<em>"Perchè un proprietario su due vende un terreno per comprarsi il fuoristrada nuovo"...</em><br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "Caterina, la figlia del commissario Charitos, sta per sposarsi, e lui, per l’occasione, è talmente felice da aver deciso perfino di cambiare la sua storica auto: una Seat Ibiza con tanto di navigatore satellitare al posto della vecchia e gloriosa Mirafiori. Ma ecco che un omicidio inusuale turba quel momento di serenità. L’ex direttore di una grossa banca viene trovato morto nel suo giardino, decapitato di netto, probabilmente con una spada. E non è finita: qualche giorno dopo, un altro direttore di banca,questa volta un inglese, va incontro alla stessa sorte: decapitato con un colpo netto. La seconda vittima è uno straniero, l’agitazione si diffonde. Bisogna fare qualcosa, non c’è un minuto da perdere.Markaris torna con il commissario Charitos, e non solo: suo è l’umorismo amaro e politicamente scorretto a cui siamo ormai abituati, e suo è il consueto metodo d’indagine, fatto di cautela, di circospezione, dato che gli avversari ora non sono solo i tradizionali “cattivi”, ma gli stessi mezzi di comunicazione,i politici che perseguono i loro interessi,e come sempre i colleghi che mettono al commissario i bastoni tra le ruote"</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-87173993603193809612012-04-06T16:15:00.001+02:002012-04-06T16:15:33.733+02:00Lasciami entrare di John Ajvide Lindqvist<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8831708007" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Molto avvincente, inquietante sui tratti più "quotidiani" e sulla tristezza di una periferia senza identità di una ricca città occidentale.<br />
Spaventano le contraddizioni, più che i vampiri. Veri o presunti.<br />
Da leggere se piace il genere o anche solo per curiosità.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere. </em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-13869011853143458862012-02-14T12:53:00.001+01:002012-02-14T14:28:42.322+01:00Del "telefono" non si butta via nulla<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiueZp5-vFrzW6PCXyijVcpM97rmCN_aRCGjtHTMkJEVRqJZtI4HCxtspUzQ_TxtaEcnfUFWTeLTIcnUY3dW7jyh1E60Lfi__i1bGssw00GPzwccCy5LgbR8XG_XQkZbbr3sDMrjTPblMM/s1600/13022012(002).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiueZp5-vFrzW6PCXyijVcpM97rmCN_aRCGjtHTMkJEVRqJZtI4HCxtspUzQ_TxtaEcnfUFWTeLTIcnUY3dW7jyh1E60Lfi__i1bGssw00GPzwccCy5LgbR8XG_XQkZbbr3sDMrjTPblMM/s200/13022012(002).jpg" width="151" yda="true" /></a>C'è la crisi? Vero. Quindi, dobbiamo prepararci.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Prepararci a recuperare le cose. </div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Soprattutto quelle vecchie perchè, si sa, le cose vecchie son fatte meglio.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
E poi, come si dice "Gallina vecchia, fa buon brodo" o, per attinenza al nostro caso, "del maiale non si butta via nulla".</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Potreste dedicare il vostro RIUSO ecologico ad una persona cara.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Oggi, giorno di San Valentino, io il mio l'ho dedicato a mia moglie in questo modo:</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: center;">
<em><strong>"Il ricordo delle ore passate al telefono con te, quando eravamo più giovani, oggi m'illumina la vita"</strong></em></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic-BBX74p9Mini5gMfBu1Z94TzHl6jQja8v_qYOaMRpDMfxoD2H3dsE6NWjfrEgwJE4ehCjHRQU_8gmLgpW7JIHveG61l_kcDVg6qAgYXmckMpQTSo9AmoWqW5ykmA2e8jaVI4dgcS1bs/s1600/13022012(003).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic-BBX74p9Mini5gMfBu1Z94TzHl6jQja8v_qYOaMRpDMfxoD2H3dsE6NWjfrEgwJE4ehCjHRQU_8gmLgpW7JIHveG61l_kcDVg6qAgYXmckMpQTSo9AmoWqW5ykmA2e8jaVI4dgcS1bs/s200/13022012(003).jpg" width="193" yda="true" /></a><strong>Istruzioni per l'uso</strong>: <em>Prendete un vecchio telefono. Apritelo. Svuotatelo come fareste con le interiora di un... maiale. Aprite entrambi i coperchietti della cornetta e sostituite microfono e altoparlante, con due lampadine alogene, rivestendo il fondo con carta stagnola. Allargate il buco dei coperchietti per incastrarci un vetrino rotondo. Prendete una vecchia stampella di ferro, fissatela alla base del telefono e legatela insieme al filo della cornetta, mimetizzandola con un nastro o un cordoncino colorato. Utilizzate il vano del telefono per alloggiarvi il trasformatore delle lampade alogene e collegate tutto ad un cavo per la rete elettrica con interruttore incorporato.</em></div>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-79185233752929432922012-02-08T23:30:00.000+01:002012-02-08T23:30:01.020+01:00Manifesto per un mondo senza lavoro di Ermanno Bencivenga<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8807470241" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Un ritorno al passato delle grandi utopie per tentare di forgiare un futuro a immagine e somiglianza dell'''uomo socratico'', piu incline alle leggi della crescita interiore che a quelle dell'economia.<br />
Di certo un trattato molto teorico, di fatto un puro esercizio accademico per la genesi di una grande utopia.<br />
Senza dubbio una sfida ed una provocazione, che ha comunque il merito di mettere in evidenza aspetti paradossali della nostra società moderna occidentale e capitalistica, tesa a spacciare il proprio modello sociale, come l'unico, naturale ed inevitabile.<br />
L'utilità maggiore di questo saggio, risiede nella capacità di stimolare una presa di coscienza. O quanto meno la libertà di sapere come, molti dei princìpi che abbiamo considerati fino ad oggi come assiomi, possono essere "descostruiti" ed analizzati criticamente.<br />
Lavoro e attività; passione e professionalità; talento e capacità; tecnica e creatività; consumismo e benessere; ricchezza e opulenza; potere e sperpero; avere e essere...<br />
Sono solo alcuni dei binomi che potranno essere scomposti concettualmente senza essere considerati solo come dei sinonimi sociali.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "In questo libro l'autore descrive, estremizzandolo, un mondo succubo dei consumi, travolto dal desiderio di possesso. Ma dietro la maschera c'è il sogno di un mondo migliore, capace di dare dignità indipendentemente dal successo, e di apprezzare la moderazione del vivere e la ricerca della realizzazione di sé. Un ritorno al passato delle grandi utopie per tentare di forgiare un futuro a immagine e somiglianza dell'uomo "socratico", più incline alle leggi della crescita interiore che a quelle dell'economia"</em><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-32216209364479043692012-01-02T23:30:00.000+01:002012-01-02T23:30:00.159+01:00Il libro degli errori di Gianni Rodari<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&asins=887926687X" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>I libri di Rodari sono sempre attuali.<br />
La sua capacità di trarre storie e trame perfino dagli errori è proverbiale.<br />
Credo che certi errori sintattici, grammaticali e ortografici, li ho imparati ed ancora oggi li ricordo, attraverso questo libro e i suoi disegni.<br />
Consiglio di leggere e sfogliare spesso questo piccolo e astruso "manuale".<br />
Inutile aggiungere quanto sia divertente.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "Gianni Rodari ci conduce in una paradossale giostra attraverso il mondo delle correzioni a matita rossa e blu. Poesie e raccontini si intrecciano in un dialogo tutto ammicchi con gli scolari intelligenti (e con i genitori, ai quali l'autore dedica una arguta presentazione del libro). "Il libro degli errori" è stato pubblicato per la prima volta nel 1964. Disegni di Bruno Munari" </em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-3099456147566917412011-12-19T22:00:00.000+01:002012-01-12T15:10:41.719+01:00Crema Orerconicatimpanale. Un racconto di Karminia.<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" height="100" i$="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif2SInFeSV4dhkgIZ_uzc21Uls5OVHM8QptkKDCq0e0VMUJaLUY-r733ocDfm2deSrMqYGywlmZcUHIvraj_sS5edGzD-LBKWhnVRDmtIRzbn4k1ZFJ0OW1QSrVMY7RSRvIzwg0OFaqgs/s200/karminia.jpg" width="75" /></div>
Da quando mi sono messo in proprio come pubblicitario, mi arrivano molte richieste strane.<br />
<br />
La scorsa estate un tipo del nord, uno che diceva di venire da Varese o forse da Como, ora non ricordo, si era messo in testa di produrre una crema speciale; un unguento per “bloccare la crescita delle orecchie”.<br />
“Avrà un successo incredibile!” mi disse il tipo con una tale convinzione da rasentare la cieca fede.<br />
Ma alla fine, quando quello mi ha sventolato sotto al naso un assegno con diversi zeri, me ne sono convinto anch’io.<br />
Così ho chiamato Karminia e le ho chiesto di scrivermi il testo per la campagna pubblicitaria.<br />
<br />
Ormai lo sanno tutti: una delle malattie più frequenti degli ultimi anni è l’<strong><em>orcheide</em></strong> o <strong><em>“sindrome delle orecchie grandi”.</em></strong><br />
Una malattia molto fastidiosa, perché fa crescere le orecchie proprio quando le persone sono distratte e nemmeno se ne accorgono.<br />
Ebbene, noi abbiamo trovato un rimedio efficace. <br />
Un rimedio davvero speciale: la <strong>Crema Orerconicatimpanale</strong>!<br />
Un unguento miracoloso che, con le sue proprietà nutrienti è in grado, non solo di bloccare la crescita costante delle orecchie, ma anche di nutrire la pelle!<br />
Cari amici, care amiche, provate ora a mettere dello scotch sulla pelle delle vostre povere orecchie e quando lo toglierete, noterete quante cellule morte si saranno staccate dalle vostre orecchie!<br />
Con la nostra nuova crema “orerconicatimpanale”, potrete dire addio a tutti questi problemi ed al rischio di malattie come la “morchinica”!<br />
Ma ora, sentiamo direttamente la testimonianza del signor Mario, dopo aver provato la nostra miracolossissima crema “orerconicatimpanale”.<br />
“Avevo questi fastidiosi problemi alle orecchie. Ogni giorno diventavano sempre più grandi e la cosa sbalorditiva era che non me ne accorgevo nemmeno! Ma poi un giorno, uscendo di casa, mi sono incastrato con le orecchie sulla porta! Lasciandoci attaccate tutte le mie cellule morte! Ho provato la crema “orerconicatimpanale” ed ho risolto tutti i miei problemi! Non solo adesso riesco a passare dalla porta di casa per uscire ed andare al lavoro, ma la mia pelle è diventata più bella ed ho delle magnifiche orecchie lucenti! Grazie alla vostra miracolosa crema “orerconicatimpanale” ho scoperto il mondo!”<br />
<br />
Chiamate il nostro numero 199.398.714.513.458.762.304.886 e ordinate la vostra crema “orerconicatimpanale” che costa solo 56 Euro e 90 centesimi, con lo sconto del 50%! Ebbene si, signori e signore, lo sconto del 50% proprio sulla nostra miracolosissima crema “orerconicatimpanale”!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>E ricordate: se crescono le vostre orecchie, non crescete voi! </strong></span></div>
<br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-29792841048650303012011-12-07T01:00:00.000+01:002011-12-07T01:00:03.766+01:00Lo hobbit di John Ronald Reuel Tolkien<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&asins=8845906884" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe><br />
Leggere questo capolavoro di Tolkien è sempre un esercizio attuale e fantasioso al tempo stesso; se c'è un autore che ha la forza, attraverso la sua prosa, di astrarci dalla nostra realtà quotidiana e al contempo di comunicare metafore esistenziali e sociali è proprio lui.<br />
<br />
Difficile descrivere una storia come questa; può essere soltanto letta (e riletta) senza fretta.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "La prima avventura di Bilbo Baggins, il giovane hobbit (creatura di bassa statura con piedi molto grandi) che assieme a un gruppo di nani esuli guidati dal re Thorin Scudodiquercia e dallo stregone Gandalf il Grigio affronta una spedizione il cui scopo è recuperare un grandioso tesoro. Da questa magica avventura Bilbo tornerà a casa con un anello magico dagli ignoti poteri, il cui valore e mistero verranno svelati nella saga fantasy più famosa di tutti i tempi: "Il Signore degli anelli". La prima edizione di questo romanzo è datata 1937. </em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-68069593751882997832011-11-28T01:00:00.000+01:002011-11-28T01:00:00.072+01:00Sudditi. Manifesto contro la democrazia di Massimo Fini<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8831784129" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Massimo Fini è un autore scomodo. Un autore difficile. Un blasfemo. <br />
Se fosse nato al tempo di Giordano Bruno, probabilemente sarebbe già stato arso su un bel rogo...<br />
Perchè oggi affermare che la democrazia è un male è blasfemia.<br />
La democrazia, questa democrazia, questo modello di democrazia, costruito nel nostro mondo occidentale è una vera democrazia? La vera democrazia delle origini?<br />
No di certo, questo ormai lo sappiamo tutti.<br />
Ma la questione è un'altra. La <em>"peggiore forma di governo, ma l'unica perseguibile"</em>, quanto è giustificabile e fino a che punto dobbiamo accettarla in nome di un'idea di ineluttabilità?<br />
Siamo certi che per evitare le forme dittatoriali del '900, siamo e saremo sempre costretti ad accettare questo "imbroglio" di democrazia surrogata?<br />
Pensiamo alla definizione <strong>"sovranità popolare"</strong>, tanto abusata in questi ultimi tempi. La "sovranità popolare" rappresenta solo la vera idrolatria del populismo più deteriore. Anche nella nostra Costituzione Repubblicana, la sovranità popolare semplicemente NON ESISTE ("La sovranità <strong>appartiene al</strong> popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della <strong>Costituzione</strong>"). La sovranità, casomai è della costituzione, ultimo baluardo di regole, principi e valori condivisi (ancora, miracolosamente). <br />
Non a caso l'attacco alla nostra Carta Costituzionale in questi anni, è stato perseguito dagli stessi che hanno teorizzato l'apologia della sovranità popolare. Abbiamo assistito alla creazione di un populismo teorizzato da un <strong>nichilismo della costituzione,</strong> suffragato da un <strong>relativismo di comodo</strong>.<br />
<br />
Ma poi, il fine ultimo di una società coesa non è forse il bene sociale, la giustizia, la convivenza e finalmente la felicità? La democrazia dovrebbe solo essere il mezzo, uno dei mezzi possibili.<br />
<br />
Ad avercene di intellettuali così! Le cui tesi spesso sono criticabili, anche ferocemente, ma di certo non conformisti, non sudditi intellettualmente; strani, anarcoidi e criticabili, ma fortunatamente difficilmente inquadrabili in steccati pseudo ideologici.<br />
<br />
Abbiamo bisogno di pensatori così; che provocano e ci provocano smuovendoci quello che McLuhan chiamava il <strong>narcisistico torpore</strong> dell'uomo moderno occidentale.<br />
<br />
<strong>Sinossi:</strong> <em>"Per la nostra cultura la democrazia è "il migliore dei sistemi possibili", un valore così universale che l'Occidente si ritiene in dovere di esportare, anche con la forza, presso popolazioni che hanno storia, vissuti e istituzioni completamente diversi. Fini demolisce questa radicata convinzione. Il suo attacco però non segue le linee né della critica di sinistra, che addebita alla democrazia liberale di non aver realizzato l'uguaglianza sociale, né di destra che la bolla come governo dei mediocri. La "democrazia reale" è un regime di minoranze organizzate, di oligarchie politiche economiche e criminali che schiaccia e asservisce l'individuo, già frustrato e reso anonimo dal meccanismo produttivo di cui la democrazia è l'involucro legittimante"</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-36526742375145721862011-11-24T02:00:00.000+01:002012-01-12T15:11:20.265+01:00"Il quadro". Un racconto di Karminia<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" height="100" i$="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif2SInFeSV4dhkgIZ_uzc21Uls5OVHM8QptkKDCq0e0VMUJaLUY-r733ocDfm2deSrMqYGywlmZcUHIvraj_sS5edGzD-LBKWhnVRDmtIRzbn4k1ZFJ0OW1QSrVMY7RSRvIzwg0OFaqgs/s200/karminia.jpg" width="75" /></div>
Sono entrata. Entrata in un mondo stranamente felice.<br />
E' come se tutti si fossero dimenticati le difficoltà della vita; ecco, vedo due ragazze, ora chiedo loro spiegazioni: "Ehi, voi! Che fate qui? Insomma dove ci troviamo? E poi perchè siete così felici?"<br />
Nessuna risposta. Nessuna.<br />
"Insomma, siete scalze, prive di ogni cosa, ma allora, perchè siete così felici?"<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiqLZOd1jUttrfZ0TsTeMl80gisMz4PSZjZfpGwXNtDssSDySYqyBY80yY81cJWpxfbwKlP-pZVFmrlj4jUBn0ncksat3EROsfV3GzDKVCVgslQEjCM5tJPkNI142hkvXyIXjuNpXYcqw/s1600/PicassoLacorsa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" hda="true" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiqLZOd1jUttrfZ0TsTeMl80gisMz4PSZjZfpGwXNtDssSDySYqyBY80yY81cJWpxfbwKlP-pZVFmrlj4jUBn0ncksat3EROsfV3GzDKVCVgslQEjCM5tJPkNI142hkvXyIXjuNpXYcqw/s320/PicassoLacorsa.jpg" width="320" /></a>A quel punto il sorriso delle due ragazze scompare. Il volto diviene cupo.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Mi sento a disagio, come se avessi detto qualcosa che le ha scosse: "Vi chiedo scusa. Non volevo ferirvi"</div>
Finalmente una delle due ragazze, la più magra, mi risponde: "Noi non abbiamo bisogno di cose materiali per essere felici. Ciò che ci serve per essere felici è tutto qui, in questo quadro. Tutto quello che ci serve per correre"<br />
Rimango sbalordita da quelle parole e mi chiedo se una parte delle difficoltà della vita siano proprio dovute alle cose materiali. Quelle cose che causano i sentimenti di invidia, di avarizia e ci fanno star male sia quando proviamo certi sentimenti, sia quando li subiamo.<br />
Ecco... la conoscenza di questo quadro, questo tipo di conoscenza, mi rende finalmente felice. Era proprio quello che ci voleva!<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<em><strong>Karminia</strong></em></div>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-80099807075155971712011-11-20T20:27:00.000+01:002012-01-12T15:11:52.218+01:00"Io, io ed io". Un racconto di Karminia<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" height="100" i$="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif2SInFeSV4dhkgIZ_uzc21Uls5OVHM8QptkKDCq0e0VMUJaLUY-r733ocDfm2deSrMqYGywlmZcUHIvraj_sS5edGzD-LBKWhnVRDmtIRzbn4k1ZFJ0OW1QSrVMY7RSRvIzwg0OFaqgs/s200/karminia.jpg" width="75" /></div>
Eravamo noi. O meglio, io. Anche se non ero solo io.<br />
C'era anche l'io del passato, che mi ha detto: "Ehi tu! Io sono io. L'io di ieri, il più giovane ed anche il più bello e tu?"<br />
"Io sono io" risposi sicuro.<br />
"Ho capito. Anch'io sono io. Ma tu dimmi, come sei?" aggiunse.<br />
"Sono un io simpatico e sportivo; forse non bello come te, meno giovane sicuramente, ma più moderno" dissi.<br />
Eravamo seduti al bar io ed io, sorseggiando entrambi un tè, quando si sedette accanto a noi un tipo strano. Un tipo che sembrava avesse fatto un lunghissimo viaggio.<br />
Gli chiesi: "Chi sei? Io sono l'io di oggi, mentre lui è quello di ieri, ma tu? Chi sei tu? Io non ti ho mai visto da queste parti"<br />
"Non puoi avermi visto. perchè io sono l'io di domani. Vengo dal futuro e posso raccontarvi qualsiasi cosa che è accaduta, che sta accadendo e che accadrà. Ma non lo farò oggi, forse domani, chissà"<br />
Io e gli altri due io restammo per un po' in silenzio, pensando.<br />
Poi dissi: "Io che sono l'io di oggi, posso dire di essere il vero io, perchè solo adesso esisto io"<br />
"Come sarebbe a dire il vero io? Io, l'io di ieri, sono il vero io, perchè sono io da prima di tutti voi e sono il più giovane e vivrò più a lungo"<br />
"Sbagliate entrambi. - disse l'io del futuro - Io sono vecchio certo, ma sono il più saggio e posso fare, perchè le ho già fatte, tante cose che voi non potete fare"<br />
Mi scocciai e cominciai ad urlare: "Basta! Io sono il vero io! Ora ci sono solo io!"<br />
E l'io del passato cominciò a ridere: "Illusi! Io sono il vero io, ho più tempo di tutti per essere io"<br />
Ma l'io del futuro aggiunse con pazienza: "Ma non capite? Se non fosse per me, voi nemmeno esistereste, perchè non avreste alcun futuro"<br />
Rimanemmo lì a discutere chi fosse il vero io. Per ore ed ore.<br />
Il giorno dopo, mentre eravamo ancora lì, seduti a discutere, si presentò un tizio, uno sconosciuto e si sedette accanto a noi.<br />
"E tu? - chiesi stupito - Tu... chi sei?"<br />
Il tipo prese la mia tazza, sorseggiò con calma il mio tè ormai freddo, poi disse: "Non l'avete ancora capito tutti e tre? Io sono il nuovo io. Mentre voi eravate seduti qui a discutere, il tempo è passato e un nuovo giorno è arrivato. Ora, il vero ed unico io sono soltanto io!"<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<em><strong>Karminia</strong></em></div>
<br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-51880539056620169362011-11-20T19:03:00.001+01:002011-11-20T19:11:28.023+01:00Il mondo a piedi di David Le Breton<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8807817608" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>
Un libro pieno di spunti e riflessioni.<br />
Forse un po' scontato per chi ha già fatto o fa da tempo l'esperienza del cammino come stile di vita e ne ha ritrovato l'aspetto quotidiano, del "gesto naturale".<br />
Lo stile narrativo è un po' troppo aulico, a volte pomposo e si avverte quasi la necessità di riempire di contenuti oltre la necessità di senso e simbolismo.<br />
<br />
Un bel capitolo è quello sul camminare in città e sulla definizione dei cinque sensi.<br />
<br />
<strong>Sinossi:</strong> <em>"Godimento del tempo e dei luoghi, il camminare è uno scarto rispetto alla modernità. Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà. E' un avanzare in modo trasversale nel ritmo frenetico della vita moderna. "Il mondo a piedi" propone un modo nuovo di viaggiare, mette in relazione il punto di vista dei personaggi storici quali Stevenson, Sansot e Basho, ponendoli attorno a un tavolo immaginario a scambiarsi opinioni sul senso del percorrere il mondo e la vita a piedi. Una dissertazione che induce a considerare con curiosità un aspetto ormai insolito del viaggio"</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-52891243068497807122011-11-17T14:47:00.001+01:002011-11-17T16:53:51.388+01:00Come dire. Galateo della comunicazione di Stefano Bartezzaghi<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8804611464" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Prima di tutto una premessa.<br />
Questo libro non l'ho scelto io e, d'altra parte, non ne avevo alcuna intenzione.<br />
Mi è stato regalato dal mio amico Pierpaolo. <br />
Non per un compleanno o per qualche altra occasione particolare.<br />
Me l'ha regalato perchè ha pensato che fosse "adatto a me".<br />
"Questo libro è per uno come te, - mi ha detto - a cui piace scrivere giocando con le parole".<br />
S'è presa una bella responsabilità il mio amico Pierpaolo, perchè regalare un libro non è mai una scelta facile.<br />
E' molto più semplice regalare una sciarpa piuttosto che un libro, perchè la prima basta indossarla, mentre il secondo è un regalo che impegna il tempo e l'attenzione di chi lo riceve.<br />
<br />
Dopo averlo letto, si è rafforzata in me l'idea che il mio amico Pierpaolo ci ha preso anche stavolta: come avrebbe detto un noto politico molisano... "c'azzecca".<br />
<br />
Questo libro è esilarante! Leggerlo sulla metro è rischioso: vi prenderanno per pazzi, vedendovi ridere con le lacrime agli occhi, come davanti ad una pellicola di Stanlio e Ollio!<br />
Una vera rivelazione Bartezzaghi: un fine e raffinato giocoliere delle parole!<br />
Non vi dirò di più: troverete tutto scritto nel libro... Buona lettura e buon umore!<br />
<br />
Per parte mia, lasciatemi ringraziare due volte il mio amico Pierpaolo: una per il libro ed una per questo libro.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> "Le scorrerie di Bartezzaghi, allegro linguista e principe dei giocatori di parole, tra le praterie della lingua: i suoi usi e abusi, i suoi trucchi e doppi sensi. I nuovi modi di comunicare della civiltà digitale: il web, le mail, gli sms. I blog. Facebook e Twitter. Telefoni da leggere e da scrivere. Com'è fatto l'italiano che parliamo. I nuovi strafalcioni. E quelli antichi. Dall'editorialista di "Repubblica", un ritratto comico dell'Italia postmoderna, la sua lingua, la sua grammatica, la sua morfologia, la sua sintassi"</em><br />FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-32020741639437373342011-11-14T02:00:00.000+01:002011-12-06T11:41:36.031+01:00Sulla Fiaba di Italo Calvino<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&asins=8804412577" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Colpisce la mole di lavoro fatta da Italo Calvino.<br />
Un grande autore che non ha esistato a raccogliere con pazienza ed umiltà un patrimonio della nostra tradizione orale e regionalistica.<br />
Queste favole raccontano molto dell'Italia di una volta, ma sono attuali sui vizi e ele virtù del nostro popolo.<br />
<br />
Favole da leggere, ancor prima di leggerle ai bambini la sera prima che si addormentino.<br />
<br />
<strong>Sinossi:</strong> <em>"L'origine, lo sviluppo e la funzione della fiaba studiato dal grande narratore che ha portato a termine la prima grande raccolta organica del patrimonio favolistico italiano"</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-66310823175809100292011-11-06T09:30:00.001+01:002011-11-06T10:34:53.953+01:009 agosto 378. Il giorno dei barbari di Alessandro Barbero<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8842077658" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe>Ho aperto questo saggio solo per curiosità. <br />
D'altra parte, la prima motivazione alla lettura è proprio la curiosità.<br />
Una vera sorpresa, sia per la storia, sia per lo stile dell'autore e per l'uso sobrio del linguaggio.<br />
Barbero è capace di raccontare con linearità, fatti ed argomenti anche complessi e dibattuti, con la forza della narrazione più che del saggio.<br />
Il parallelismo, ad esempio, con l'attuale immigrazione di oggi o con la decadenza di un potere corrotto, è evidente anche se non volutamente sottolineato dall'autore; nasce dalla capacità di Barbero di delineare i protagonisti come veri personaggi di una storia da raccontare.<br />
<br />
Da leggere in tre o quattro sere, che potrebbero raddoppiare sorseggiando un buon chianti.<br />
<br />
<strong>Sinossi:</strong> <em>"Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado: anzi, molti non l'hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell'impero romano d'Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d'estate."</em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-1091418153861509752011-10-28T16:17:00.001+02:002012-10-22T11:34:18.387+02:00Lo spirito del viaggio col Pietro Micca<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS5CgiamoXNgQe0iwNX0Fnnj-qKrtGR4rWrJ6nJekl4fTZKje3MecNAErrFLYbREzI3b-iOCQqb3a3jumuwdaoBvpqSkZTE7wjSG0iRGqXl9DOoN8Ji1bYk557sKl-SC89n_Ch8SsuCzU/s1600/IMAG0235.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" ida="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS5CgiamoXNgQe0iwNX0Fnnj-qKrtGR4rWrJ6nJekl4fTZKje3MecNAErrFLYbREzI3b-iOCQqb3a3jumuwdaoBvpqSkZTE7wjSG0iRGqXl9DOoN8Ji1bYk557sKl-SC89n_Ch8SsuCzU/s200/IMAG0235.jpg" width="118" /></a></div>
</div>
Sabato 22 ottobre 2011, c'è stato un evento particolarmente gradevole a Fiumicino (RM), presso il cantiere Tecnomar all'Isola Sacra.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Nel piazzale antistante l'ormeggio del "Pietro Micca", antica nave a vapore di fine '800 (<a href="http://www.tecnomar.net/pietro_micca/default.htm">http://www.tecnomar.net/pietro_micca/default.htm</a>), si è svolto uno <a href="http://www.youtube.com/watch?v=FZ_yDZMYBFw" target="_blank">spettacolo musicale</a> concertato di brani operistici e canzoni, cantate dalla soprano Angela Baek, accompagnata al pianoforte dal maestro Fabio Centanni, con contenuti di prosa e poesia letti e recitati da Cristian Bufi. </div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Una serata splendida, allietata dalla coinvolgente passione per il canto dell'ottima voce di Angela, dall'esecuzione di Fabio e dalla limpida interpretazione di Cristian.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-FT3-JLsD5LGJeNUlKeNol6vfFL_qRDbvt6n1XA0DpTXW0MoFchOmbT_O5mVAdUZX-4yL4JQLhf4o17SL-XTigAqAUSnm85-CK3MC3DdDFte1UXdTYWQDhQLmBDD-cPvaOGkhoATuibY/s1600/IMAG0224.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="118" ida="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-FT3-JLsD5LGJeNUlKeNol6vfFL_qRDbvt6n1XA0DpTXW0MoFchOmbT_O5mVAdUZX-4yL4JQLhf4o17SL-XTigAqAUSnm85-CK3MC3DdDFte1UXdTYWQDhQLmBDD-cPvaOGkhoATuibY/s200/IMAG0224.jpg" width="200" /></a>Ma il vero protagonista della serata, nonostante la bravura degli artisti, è stato il Pietro Micca. Raramente credo di essermi emozionato per una scenografia tanto bella quanto vera, genuina e vivida della storia del lavoro degli uomini e della marineria.</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Grazie Pierpaolo, perchè c'hai regalato un momento UNICO! E speriamo che non resti tale...</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDfFCW_dd0n0QwxuFLjqdfeKXkkac8p5EAT0wLQGELjCcuPbohE2n8m_uEc5HrPH1mX9MD02Nv54KGyIrNrng8WxyeTG7NtNeAcbPKooAGgq-KCwmgkIzXtubgI6FEjsXP5bly086MjLY/s1600/IMAG0230.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="376" ida="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDfFCW_dd0n0QwxuFLjqdfeKXkkac8p5EAT0wLQGELjCcuPbohE2n8m_uEc5HrPH1mX9MD02Nv54KGyIrNrng8WxyeTG7NtNeAcbPKooAGgq-KCwmgkIzXtubgI6FEjsXP5bly086MjLY/s640/IMAG0230.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-2702371584677288582011-10-25T09:47:00.000+02:002011-10-25T09:47:59.511+02:00Elogio della mitezza di Norberto Bobbio<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://rcm-it.amazon.it/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=lelettormedel-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=885650197X" style="float: left; height: 240px; width: 120px;"></iframe><br />
Leggere Bobbio in questo periodo storico, appare forse anacronistico, la sua filosofia politica suona più come retorica utopistica che come determinazione teorica del pensiero.<br />
Eppure per altri aspetti, il tema è attualissimo e appare ravvivata l'idea di una scissione fra etica e politica e soprattutto l'idea che la mitezza stessa sia in antitesi con la pratica politica.<br />
<br />
Leggerlo in questo periodo, può aiutare a comprendere meglio ciò che sta accadendo al nostro paese e all'Europa, ma soprattutto a costruirsi una visione non appiattita sul momento attuale.<br />
<br />
I grandi maestri come Bobbio ci mancano. Molto.<br />
<br />
<em><strong>Sinossi:</strong> In sintonia con la tradizione filosofica del passato, Norberto Bobbio allarga l'ambito dei suoi studi per affrontare alcuni grandi temi morali del nostro tempo. Dal problema classico dei rapporti fra etica e politica, e quindi della ragion di stato, a quelli attualissimi del razzismo e della tolleranza; dal confronto tra etica laica ed etica religiosa all'atteggiamento dell'una e dell'altra di fronte al problema del Male: in queste pagine affiorano le linee essenziali di una visione laica del mondo, conclusione di anni di riflessione teorica e impegno civile. </em>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-78284787909416153752011-10-21T02:00:00.003+02:002012-01-12T15:13:42.436+01:00Le Chroniche Galligene in Terra Tosca.<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s1600/sdd.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s200/sdd.bmp" width="200" /></a><br />
<div style="text-align: left;">
Durante il <a href="http://fabbroscrivano.blogspot.com/2011/10/il-camminafrancigena-senese-2011.html">CamminaFrancigena Senese 2011</a>, mentre ero in cammino, ho ritrovato un frammento su un'antica pergamena, abbandonato e seminascosto, dietro l'altare di una vecchia pieve di campagna abbandonata. </div>
<div style="text-align: left;">
Si tratta delle cronache di viaggio di qualche vecchio pellegrino.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
E' impressionante notare le tante analogie con il nostro tempo e la nostra generazione.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Ecco la trascrizione che ne ho fatto...</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI da lo settimo a lo decimosecondo jorno de lo mese d'ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Proemio: Come che fu che peregrini et peregrine si ritrovaro a S. Gimignano</strong></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<em>S’era nello millennio novo coll’anno primo de la primier decennatione,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>quand’ecco sopraggiunger nello tempo assai si atteso,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>lo viaggio sacro in su la via, che de la Gallia antica portea nominatione.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Lo mese principiato in quel d’ottobre, s’era già acceso,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>de passi pellegrini giunti d’ogne dove,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>si come musici gaudenti co un certo peso.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Or loro com passeri la qual migratio move,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>si ritrovaro tosto in Gimignano,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>gaudente location che de lo santo ea portea lo nome.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Or voi mi chiederete segnando co la mano,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>a guisa di carciofo si eloquente:</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Chi mai sarann costor dal cefalo si insano?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Et io co la favella, m’incuneo ne la vostra mente</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Per dissipar li dubbi e raccontarvi tosto, sanza esitatio,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>de dieci e più tapini, dalle movenze lente.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Or giunto è lo momento della raccontatio,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>et io vostro servo umile qual sono,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>m’accingo tosto all’elencatio…</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Lo primo in cima atteso, già sceso da lo trono,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Entrotti trasitando la naturale luce,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>co insegne assai si nobili che danno un certo tono.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Trattonsi sanza dubbio del conte nostro duce,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>lo cui cognom s’addice allo suo nome Alberto, </em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>la tempra del comando parvossi lui produce!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Ed ecco giunger dietro col passo un poco incerto,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>l’esil gentil figura di Jessica Madama,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>che col suo sguardo etereo ha l’animo scoperto.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Or voi dovia sapere et qui scopriam la trama</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Che ognun che la vedea bonariamente poi pensea:</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>“Qual difettatio fosse ciò di cui ella avea la fama?</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Perché lo gomito, la bimba piegato sempre avea?</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Che forse s’è bloccato?</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Oppur che in tal positio dimenticato lei l’avea?”</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Stolti! Lo arto suo affatto è anchilosato!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Sostiene un marchingegno, la pulzella!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Per render tosto ai posteri lo viaggio mai osato.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Sporgiommi poi dal gruppo per or sanza favella,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>e vidi giunger in carminica dermite, isso:</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>lo longo messer Luca svettonsi verso una stella.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Tra la favella mea et le gesta sue v’è un abisso,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Che poscia raccontorvi farò a piene mani, </em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>e molti l’han subite, com fosse un menù fisso.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Ma la processio or, si riempe di cristiani.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Eccola ordunque giunger finalmente la coppia meneghina,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>che teneri che son i piccioncin padani!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>La Wilma co lo Wilmo è assai carina!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Anche se lui chiamossi Mastro Sandro formalmente,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>capite chi comanda nella loro casettina?</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Li tre giungean com’orda longobarda assai pimpantemente</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Mostrando lo lor passo assai adelante</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Giravan articolando ogne favella et nome sempre abbondantemente.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Ed ecco poi da Brescia co la risata risonante,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Lo giovial partenope-padano,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>saria per noi et cambusiere et fante.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Et poi li subito giungea poco lontano,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Madama Paola gentile et assai gratiosa,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Signora delle vesti stese et deterte a mano.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Ma mai niuno nello suo zaino frugare osa,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>per lo timore di trovarvi ripiegato lo marito d’issa,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>et anco, perché no, del parentam tutta la rosa.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Giungea si poi la piemontica assessorissa,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>et sindachissa et altre cariche c’io non sapessio,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>la suffraggetta nordica giammai sulla volgarità ei glissa.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Infine, a chiuder la processio de viandanti,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>ecco apparir Messer Giovanni attore e commediante,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>che quando ei fumava faceva tossir anco i santi.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>Un treno ei sembrava ben marciante,</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>coi sbuffi del vapore tabacchino</em></div>
<div style="text-align: center;">
<em>e ci teneva in ordine la rotta del viandante.</em></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s1600/IMG_4498.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s200/IMG_4498.JPG" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo settimo jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Prima Chronica: De la predicatione assai profetica de lo duce-conte al principiare de lo passo</strong></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<em>Lo jorno già volgea a l’or del desinare,</em><br />
<em>che dopo acclamationi de notabili del sito,</em><br />
<em>lo volgo già sciamava unito come un mare. </em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Lo nostro duce-conte assiso sul granito,</em><br />
<em>guardonci tutti quanti con sguardo fermo e fiero,</em><br />
<em>tuonossi la favella a lo volgo ‘n po’ smarrito.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>E tenne il predicone con tono alto e austero!</em><br />
<em>“Fratelli et anche voi sorelle, udite a uno a uno!</em><br />
<em>Lo duce vostro giammai ei indugia qual vostro condottiero!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Partionci dunque, orsù, sanza timore alcuno,</em><br />
<em>spegnete i cellulari! Gettionci l’orologio!</em><br />
<em>Contramoci lo petto, godiamo del digiuno!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Oriamo e non pecchiamo lo spirito non sia mogio,</em><br />
<em>et vade retro satana! Cum tutti i maccheroni!</em><br />
<em>Et l’anima contrita nell’umiltà trovossi allogio.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Voi non accetterete satanasse tentationi,</em><br />
<em>Ma solo pane et acqua et brodo di gallina, </em><br />
<em>E niente feste o fiere o inaugurationi!”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Lo peregrin sgomento si sparse come brina,</em><br />
<em>lor si guardaro tosto con interrogatione,</em><br />
<em>per i precetti imposti all’orda beduina.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Or un di lor, partenope di generatione,</em><br />
<em>domandossi al suo vicino esplicitando chiaro,</em><br />
<em>per non lasciar alcun dubbio di sua preoccupatione:</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Lo vino che portommi, dal peccato è al riparo?</em><br />
<em>E lo salame poi insieme al capocollo?</em><br />
<em>Potrommi trasportarlo cum fussi homo ignaro?”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Lo dubbio amletico, Deh! Di tutti fe ‘l controllo,</em><br />
<em>E più li sandali vanno et calpestan tante milia,</em><br />
<em>e più guardonci ‘l cambusiere sperando in un bel pollo.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Financo ecco giunger l’Elsa, lo colle qual maravilia!</em><br />
<em>“V’attende lo buffet ne lo convento!”</em><br />
<em>Gridionci dietro del loco una familia.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Già immagino un “ponche” com’alimento…</em><br />
<em>In brodo, “ciapa”, di galin con tutte l’ossa!”</em><br />
<em>Favellomi Mastro Sandro con sgomento!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Ma ecco… Maravilia! E l’emotion è una scossa!</em><br />
<em>Lo gran Buffet è sanza dubitatione, gran ricco d’abbondantia!</em><br />
<em>Passato è lo periglio, di diventar poi tutti pelle e ossa!</em></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo ottavo jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Seconda Chronica: Come che fu istituita la Sacra Confraternita de la Pantofola Incatramata che ave generatione da lo sacro principio : "Homo Olere Necessere"</strong></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
</div>
<em></em><br />
<em>Lo novo jorno era già sorgiuto cum aria bona,</em><br />
<em>et l’omini et le foemine dormean beati et assai lieti,</em><br />
<em>poiché passammo tosto la notte a smaltir la finocchiona.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Ed ecco alzossi Mastro Sandro di certo somigliante ad uno Yeti,</em><br />
<em>la Vilma lo spronò ad inzuppar lo suo calzino intro lo purificante detersivo,</em><br />
<em>et fu li che ei pensea della pantofola ad una setta cum gran segreti.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Homo Olere Necessere!” ei dichiarotti e questo fu lo precetto fondativo!</em><br />
<em>Or molti ricevean l’illuminatione, ne lo sentir la saggia affermatione</em><br />
<em>Che tanto riscotean l’umanae approvatione nel cor dell’homo comprensivo.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Con questa ferrea constatatione,</em><br />
<em>principiammo alla novella marcialonga in contritione,</em><br />
<em>anco se dopo pochi passi costretti fummo a nova sostatione</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Son certo che tutti noi a notte userem un bel limone…”</em><br />
<em>Sententia fe lo longo Luca demoralizzato</em><br />
<em>“Guardate la che spreco v’è sanza ragione”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Nessun di noi potè negare cum spirito schifato,</em><br />
<em>Quell’accanirsi indegno de li presenti tutti et accalcati,</em><br />
<em>Cum becera aviditatio, manco fosse la fin del cioccolato.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Lo pellegrino attonito fra cibi assai sprecati,</em><br />
<em>alzossi discretamente per mover passi boni,</em><br />
<em>si, già sognando tosto i verdi et fioriti prati.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Fu dunque quase a sera che vedionci Monteriggioni,</em><br />
<em>godionci poi lo spettacolo del nostro Giovannone,</em><br />
<em>per prepararci tosto a riposar le membra a ciondoloni,</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Or io vorria concludere di certo indegnamente,</em><br />
<em>la citazion che alla memoria nostra corta appare un’onda,</em><br />
<em>Li sacri versi che sullo loco scrisse Dante:</em><br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">"però che, come in su la cerchia tonda</span></strong><br />
<strong><span style="font-size: large;">Monteriggion di torri si corona,</span></strong><br />
<strong><span style="font-size: large;">così la proda che 'l pozzo circonda</span></strong><br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">torregiavan di mezza la persona</span></strong><br />
<strong><span style="font-size: large;">li orribili giganti, cui minaccia</span></strong><br />
<strong><span style="font-size: large;">Giove del cielo ancora quando tona” </span></strong></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s1600/IMG_4498.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s200/IMG_4498.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo nono jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Terza Chronica: De la salita a Siena in oscuritate prima de lo levare de lo sole in su lo sacro cammino</strong></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br />
<em>Un urlo nell’oscura notte sveglionci tutti a soprassalto,</em><br />
<em>ma nessun homo et giammai foemina usò sua cogitatione,</em><br />
<em>lo duce-conte assiso eretto… Deh! Quant’ei sembrea si alto!</em><br />
<br />
<em>“Sorgite pelandroni dal vizioso saccappelone!</em><br />
<em>Scoccata è la terz’ora, mettionci tosto in cammino.</em><br />
<em>Et preparionci a canto et giubilo, sanza esitatione!”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Così parlò l’intrepido estatico di…vino.</em><br />
<em>Sortì una favella lieve da la Jessica pulzella:</em><br />
<em>“Pietate duce, orsù! Ancora un minutino! </em><br />
<br />
<em>Mi doleno le ossa, avete una barella?”</em><br />
<em>Et ecco il longo Luca sorgir cum piglio mediolano:</em><br />
<em>“Per ciò che mi riguarda sciacquetto sol l’ascella”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Così mettionci si ‘n cammino, sognando un bel divano…</em><br />
<em>Ma l’atmosfera magica, cambionci ‘l nostro umore,</em><br />
<em>Et ammiramm le stelle, nel gran cielo italiano.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Qual gran magnificenza che fece il Creatore!</em><br />
<em>Lo bosco dorme sereno e allieta ‘l nostro spirito.</em><br />
<em>Che gran regalo ci fece ‘l duce partendo a queste ore!</em><br />
<br />
<em>Quand’anche una lettura estatica l’animo avea nutrito.</em><br />
<em>“Com fu che una S-carpa saltea sul lago?” </em><br />
<em>Lo chiese Mastro Sandro assai incuriosito.</em><br />
<br />
<em>Infin poi giungemmo a Siena sanza svago,</em><br />
<em>Sognando caffellatte e briosche assai croccanti!</em><br />
<em>Cuscini invano noi sperammo che fè apparir ‘l nostro duce-mago!</em><br />
<br />
<em>Et ora in poi a multiple dormite assistemmo assai sognanti.</em><br />
<em>Aprì tosto la dormitio Jessica, assisa al cappuccino,</em><br />
<em>et infin caddero a Morfeo, lo longo Luca e Matrix-Vilma fra i sacri canti!</em><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo decimo jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Quarta Chronica: De lo ricambio de le genti peregrine</strong></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
</div>
<em></em><br />
<em>Aprossi melanconico lo novo jorno si stamane!</em><br />
<em>La Vilma co lo Vilmo et il longo Luca,</em><br />
<em>tornotti nella notte a le loro magion padane.</em><br />
<br />
<em>Ma lo cammin prosegue sanza buca,</em><br />
<em>e resta tosto piacevol lo ricordo,</em><br />
<em>li passi facciam coi piedi e li pensieri in nuca.</em><br />
<br />
<em>Quand’ecco sopraggiunger, io non lo scordo</em><br />
<em>li novi peregrin sostitutori,</em><br />
<em>giunti in su la via come d’accordo.</em><br />
<br />
<em>Or io a voi sarò di lor com fecero i gran presentatori,</em><br />
<em>cantando gesta et fama, lo confesso,</em><br />
<em>et descriveronsi issi cum grandi allori et ori!</em><br />
<br />
<em>Per prima presentossi allo consesso,</em><br />
<em>la Malamanu scrivana in quel di Roma,</em><br />
<em>ella giungea sanza mostrare alcun complesso,</em><br />
<br />
<em>et dopo un solo milio, ella smarrirsi come un’automa.</em><br />
<em>“Lo mio obiettiv puntai sul panorama!</em><br />
<em>Quando incrociai lo mulo in fattoria. Bestia da soma!”</em><br />
<br />
<em>Lo duce-conte declamò tosto uno novo proclama:</em><br />
<em>“Serriam le fil fratelli! Marciamo tutti a vista</em><br />
<em>sanza mirar la prima farfalla che la natura acclama”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Poi dietro a lei ecco ‘l secondo de la lista,</em><br />
<em>Il Nino tosco et gran pisano,</em><br />
<em>co l’ironia e ‘l sarcasmo bene in vista.</em><br />
<br />
<em>Infine a chiudere tosto lo novo brano,</em><br />
<em>ecco a voi tutti la scolaretta Francesca detta “marea”,</em><br />
<em>che impunemente ella ballea in su la via come un indiano.</em><br />
<br />
<em>Ordunque, avventor de la favella mea,</em><br />
<em>la chronica già qui potea finire,</em><br />
<em>se per una pulzella la processio divenne tosto un’Odissea.</em><br />
<br />
<em>In lontananza vidi la Jessica soffrire,</em><br />
<em>segnando semicerchi si trascinava appena!</em><br />
<em>La tendinite, deh! La tapina andò a colpire!</em><br />
<br />
<em>Cum grande solidazio, noi s’ebbe d’issa pena,</em><br />
<em>salì la poverina sul dorso dell’attore,</em><br />
<em>col dubbio amletico ognuno: “Arriverem per cena?”</em><br />
<br />
<em>Or ecco apparir tosto l’Alberto conduttore</em><br />
<em>et co lo ciclo ante-crociata, scorre veloce sulla strada, </em><br />
<em>e rimirorsi la processio ridendo assai con gran stupore.</em><br />
<br />
<em>Quel dì l’infortunata battezzammo co la spada,</em><br />
<em>lo novo nom de la pulzella fu “compasso”</em><br />
<em>et la nomea novella fe rider tutta la masnada...</em></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s1600/IMG_4498.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s200/IMG_4498.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo decimoprimo jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Quinta Chronica: De la letio metaforica et de la morale appresa </strong><br />
<br />
<br />
<em>Fu questo jorno ricco, d’incontri novi e giusti,</em><br />
<em>fra vecchie americane et un Mastro Lindo col carretto,</em><br />
<em>La strada un po’ pesava e qualcun sognava i busti.</em><br />
<br />
<em>Quando lo corpo arranca, la mente non va a letto,</em><br />
<em>filosofando io, una metafora avea già stimolato,</em><br />
<em>la chiosa del pensier mio a voi ecco rimetto:</em><br />
<br />
<em>Pierin scolaro un giorno venne interrogato,</em><br />
<em>Fe la maestra cum piglio indagatore,</em><br />
<em>“Se sopra un ramo v’è un passero appollaiato,</em><br />
<br />
<em>et cum isso ve ne son tre ne l’istesse ore,</em><br />
<em>poiché un cacciator sparossi et lo poverin colpisce,</em><br />
<em>or dimmi: quant’uccellin restavan lì si uno more?”</em><br />
<br />
<em>Favella ‘l piccolino et intuisce:</em><br />
<em>“La logica mi dice proprio zero,</em><br />
<em>poiché al rumor scappossi tutti come biscie”</em><br />
<br />
<em>“La tua risposta è lontan dal vero,</em><br />
<em>Ti trasse, deh! In inganno la rumoratione,</em><br />
<em>Ma piacque meco, lo tuo ragionamento intero!”</em><br />
<br />
<em>“Perdoni la maestra mia se ave l’arditione,</em><br />
<em>di porger proprio ad ella lo strano mio quesito,</em><br />
<em>per scioglier sanza macchia cotal dubitatione.</em><br />
<br />
<em>L’arcan ordunque pongo cum fosse un mito:</em><br />
<em>al parco son sedute tre dolci e belle dame,</em><br />
<em>e tre pannochie isse, già avean manducato.</em><br />
<br />
<em>La prima del consesso, avea poca fame</em><br />
<em>et consumassi il pasto cum lievi leccatine,</em><br />
<em>et la seconda fè morsetti sanza brame.</em><br />
<br />
<em>Ma ecco rimirar la terza de le damine,</em><br />
<em>divora la pannocchia cum bramosia violenta,</em><br />
<em>la prende e gli riduce le fibre fine fine…</em><br />
<br />
<em>Ordunque la maestra, la mia curiosità accontenta,</em><br />
<em>se sape dir a me bimbo ‘n tale avviso:</em><br />
<em>chi delle tre è sposata et poi assai contenta?”</em><br />
<br />
<em>La maestrin… vergogna! Avvampossi tutto ‘l viso,</em><br />
<em>rispose titubante : “La terza io credo sia,</em><br />
<em>che mangia tal pannocchia, in modo assai deciso”</em><br />
<br />
<em>Pierin lo scolaretto, tradì grande ironia:</em><br />
<em>“Bastea veder lo dito, sanza tentennamento,</em><br />
<em>chi delle tre portea la fede: è questa la teoria!</em><br />
<br />
<em>Ordunque la risposta è sanza fondamento.</em><br />
<em>Ma voi non disperate, mia bella maestrina:</em><br />
<em>Ma piacque molto assai ‘l vostro ragionamento!”</em><br />
<br />
<em>Or da la letio appresa in tal sordina,</em><br />
<em>lo popolo marciante, ne trasse la morale</em><br />
<em>che vado a stipulare qual fosse una dottrina:</em><br />
<br />
<em>Se anco sbagli risposta, non mollare!</em><br />
<em>C’è chi apprezzerà cum mucho gusto,</em><br />
<em>lo modo che ave tu di… ragionare!</em></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s1600/IMG_4498.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s200/IMG_4498.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>A.D. MXI de lo decimosecondo jorno de lo mese di ottobre.</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Sesta Chronica et chiosa: De lo salitone estatico in su lo borgo radicofano</strong><br />
<br />
<br />
<em>Lo ultimo jorno peregrino ricordò a tutte le genti,</em><br />
<em>che lo traguardo ambito era assai vicino,</em><br />
<em>et a lo cammino lungo incoraggiossi in più di venti.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Locali e oriundi s’aggregaro al mattutino,</em><br />
<em>al sancto et peregrino famoso e tosto corteo,</em><br />
<em>ma pian pianino si fermaro a bere vino!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Sol tre americane resistettero a Morfeo,</em><br />
<em>et furon poi premiate da Mastro Lillas in modo astruso,</em><br />
<em>et io renderò a voi testimonianza de lo trofeo.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Ei raccontò una "boutade" da noi in gran uso,</em><br />
<em>difficil da tradurre cum fosser capinere,</em><br />
<em>su alberi da frutta, declinati in modo astruso:</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Se ‘l melo fa le mele o ‘l per farà le pere,</em><br />
<em>Il fico che farà, per vostra informatione?”</em><br />
<em>Rideva lo giullare conoscendo lo sapere…</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Ma è certo ormai a voi tutti, sanza dubitatione,</em><br />
<em>e nel tradurre tosto, alcun dubbio ci sorte,</em><br />
<em>avria capito certo: lo fico fa eccetione!”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Le tre signore candide, ridean così forte,</em><br />
<em>sanza capire è chiaro lo senso sottinteso,</em><br />
<em>ma poco male, deh! Si senton fino a Orte!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Il resto de lo jorno trottammo in stile teso,</em><br />
<em>alfin di ripigliar lo tempo ch’era volato,</em><br />
<em>a l’ultimi kilometri ogne tendine era ormai leso.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Parlò ancor lo nostro duce-conte, di certo assai ispirato:</em><br />
<em>“Orsù miei prodi, avanti! Principiam lo salitone!</em><br />
<em>C’attende uno futuro d’onori da primato!”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Silvan la suffraggetta, contravvenendo al predicone</em><br />
<em>et per la prima volta tradì principi sui et i valori,</em><br />
<em>chiamossi sor Francesca e chiese col magone:</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>“Tu vedi lì giù il villico che ave il carrottori?</em><br />
<em>Mostrolli le tue gratie et generose forme:</em><br />
<em>sfruttiamo lo suo carro oppur restionci fori”</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Niente da far però: seguimmo tutti le norme,</em><br />
<em>Arrancavamo esanimi vedendo dei miraggi,</em><br />
<em>seguimmo il duce-conte, pestammo le sue orme.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Ma lo cantor che canta non sempre avea li agi,</em><br />
<em>per dir fandonie a raffica finì sanza lo fiato,</em><br />
<em>trafitto da lo caldo e dal sol dei forti raggi,</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>ei venne da uno carro a 2 kilometri raccattato!</em><br />
<em>Qual onta ei subì et qual umiliatione!</em><br />
<em>Col capo chino entrotti, al centro del contado!</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Ma qual gran meraviglia fu per tutti la terminatione.</em><br />
<em>Godemm del magno attore, sua recita giammai banale!</em><br />
<em>Spettacolo sublime, anco ai piè consolatione.</em><br />
<em><br /></em><br />
<em>Vedemmo meraviglia del resto non ce ne cale, </em><br />
<em>Fantastiche gioie et magnificentie ecco sortir… </em><br />
<em>lo pan volar per tutte le sale!</em><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s1600/sdd.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" rda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s200/sdd.bmp" width="200" /></a></div>
</div>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5419482759493800570.post-67071991956304579682011-10-17T15:43:00.000+02:002011-10-17T15:43:25.265+02:00Il "CamminaFrancigena Senese 2011"<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s1600/sdd.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6rF3seAoBQrCvK9P_Z7nRXlhzjtQGYgOVP4Tpvnvz_BUb3JN0cpDLUSvmJab5KkLYSIEnzc6tEZCXyy0zaInL9luARkUjGV_jtA-FoANHsxg1GoCWsEtgmDxKXroKmiOnnAVcTEzGMeE/s200/sdd.bmp" width="200" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Giovedì 12 ottobre sono tornato da un pellegrinaggio sulla via Francigena, organizzato da "Il Movimento Lento" (<a href="http://www.movimentolento.it/">http://www.movimentolento.it/</a>) un gruppo di persone speciali, che esplicita nel nome della propria associazione la lunga tradizione della filosofia della lentezza, espressione moderna della filosofia che ha recepito parte dei princìpi originari della "Stoa" ateniese.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">In sei giorni, io ed altri camminatori, abbiamo percorso oltre 130 Km. di sentieri, strade e mulattiere, incontrando pellegrini italiani e stranieri, religiosi e laici, ventenni e settantenni. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlGq3snY_kEFg1aHuZx0VmaEUDwv6UQ4NbOWtDT9Unhv_-G5dcHJR07EB3mjpupTj7cmUra5UT2m-dfxP6eJYLe2LCJUPNL68tmDYlaAsQSImlhAFhDw40TCSyaXxcLfcRrf-YZdr_K6A/s1600/IMG_4241.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlGq3snY_kEFg1aHuZx0VmaEUDwv6UQ4NbOWtDT9Unhv_-G5dcHJR07EB3mjpupTj7cmUra5UT2m-dfxP6eJYLe2LCJUPNL68tmDYlaAsQSImlhAFhDw40TCSyaXxcLfcRrf-YZdr_K6A/s200/IMG_4241.JPG" width="200" /></a>Gente diversa che ha lasciato a casa la propria quotidianeità, compresa l'identità sociale. Avvocati, medici, operai, disoccupati, artisti, si sono trasformati durante il cammino solo in pellegrini; impolverandosi, sudando, puzzando, soffrendo e ferendosi tutti allo stesso modo.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HXQtJmxgVj3rA7XKf5TYmdC8UkolGL_FarVhhaMlue2YV7RMlu9_fpixDAkBONdGfFSTQ4oL2XOGKPyeocYbBK53Ilvfmh6e_dcYF626nVdQ-sYEGvmFatXrQPPG3sUUWV0Z7y8Yc2I/s1600/IMG_4251.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HXQtJmxgVj3rA7XKf5TYmdC8UkolGL_FarVhhaMlue2YV7RMlu9_fpixDAkBONdGfFSTQ4oL2XOGKPyeocYbBK53Ilvfmh6e_dcYF626nVdQ-sYEGvmFatXrQPPG3sUUWV0Z7y8Yc2I/s200/IMG_4251.JPG" width="200" /></a>Abbiamo attraversato borghi e contrade di inestimabile valore e bellezza; vanto culturale e paesaggistico della provincia senese.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Siamo partiti da San Gimignano (SI) e, dopo aver attraversato tutta la provincia di Siena, siamo approdati a Radicofani (SI).</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Questa esperienza mi ha profondamente cambiato e, come dice il mio amico Giovanni: <em>"un pellegrinaggio è difficile da raccontare agli altri, lo si può solo consigliare"</em></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Questo è quello che voglio fare. Consigliare a tutti, di mettersi in cammino e non solo metaforicamente.</div>Non ve ne pentirete.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg78a-75W93l36lz75BmQ-c4tSlyJbKuirNlkQdhXMb2X9ur2DobYmnxIDYNbBmy8_KtP-7pGj5WwtfG1hVy6nZv271WfYx9TpY-PR1PGnYUYiijpFYI_7IojI5G5Dh4ymDsI6z-KPu9js/s1600/08102011%2528006%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg78a-75W93l36lz75BmQ-c4tSlyJbKuirNlkQdhXMb2X9ur2DobYmnxIDYNbBmy8_KtP-7pGj5WwtfG1hVy6nZv271WfYx9TpY-PR1PGnYUYiijpFYI_7IojI5G5Dh4ymDsI6z-KPu9js/s200/08102011%2528006%2529.jpg" width="200" /></a>Camminare oggi, rappresenta un gesto rivoluzionario anche se è la cosa più naturale che esista poichè, come ci ricorda Junger <em>"Il linguaggio rispecchia il movimento del piede"</em> (E. Junger, Il contemplatore solitario, Guanda 2000).</div>Il ritmo e la velocità del camminare è lo stesso di quello del battito del cuore, dell'elaborazione del pensiero e del linguaggio. <strong>3-4 Kilometri orari.</strong><br />
Sarebbero molte le cose da dire e le riflessioni da sviluppare in merito a questo <strong>gesto natural-rivoluzionario.</strong><br />
A me, sono venute in mente tre parole: <strong>essenziale, sofferenza, tempo</strong>.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><strong><span style="font-size: large;">Essenziale</span></strong></div>Camminare riduce i nostri bisogni all'essenziale. Ci costringe a riconoscere l'essenza dei nostri bisogni e del nostro vissuto, spesso sommerso dal superfluo della vita quotidiana.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmAoqsCcQjSBEiRuzRoC6aao6uMbNNnCxtFRENvLl-6GuTTLqtDlIRB8X6_haAPhsukEX1e1HIK6YiZGxPlRQOHvP0qU4dvJt8BkU61ZP1uBrmOZxT5S8biVPhqTpkAxQoFJ4dLGy4pec/s1600/IMG_4556.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmAoqsCcQjSBEiRuzRoC6aao6uMbNNnCxtFRENvLl-6GuTTLqtDlIRB8X6_haAPhsukEX1e1HIK6YiZGxPlRQOHvP0qU4dvJt8BkU61ZP1uBrmOZxT5S8biVPhqTpkAxQoFJ4dLGy4pec/s200/IMG_4556.jpg" width="180" /></a></div>Essenziale non è sinonimo di minimale. L'essenziale nella nostra vita c'è sempre, quello che perdiamo di vista è il <em>limes</em> che lo separa dal superfluo, che spesso tendiamo a relativizzare, spostare, contestualizzare.<br />
Avete mai preparato un carciofo per cucinare? Fino a che punto vanno tolte le foglie esterne? Quante foglie devo togliere per arrivare ad avere solo il <em>"cuore del carciofo"? </em><br />
Camminare ci permette di intravedere meglio l'essenziale nella nostra vita, in tutti i suoi aspetti; nel mangiare come nel divertimento, nella riflessione come nella cura degli affetti, nella cura del fisico e della mente come nel riposo e la necessità dell'ozio.<br />
E questo è un privilegio. Un lusso.<br />
Come afferma recitando nei suoi spettacoli il mio amico Giovanni, del Teatro Agricolo (<a href="http://www.teatroagricolo.it/">http://www.teatroagricolo.it/</a>): <em>"...il pellegrino, che nella vita di tutti i giorni la mattina si angoscia perchè non sa che camicia abbinare alle scarpe, all'uscita dall'ostello lo vedi esultare saltellando perchè è riuscito a lavare ed asciugare ben due paia di mutande!"</em><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><strong><span style="font-size: large;">Sofferenza</span></strong></div>Camminare procura un po' di sofferenza, di dolore fisico. Ai piedi, alla schiena, alle spalle.<br />
Girare con uno zaino di 8-9 Kg., significa <em>portare un peso sulle spalle</em> (e questa non è affatto una metafora...). <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV4h_au5iqBpo-d1f_7yyzzJ5kNsq_Ct8pN28gm5yMPOHV57uELmXdY71Hp9CQ968H0kVwvAFieHbnB0rPTY3AQ9n962DG_9leuc-q78A0h4k3AM-0BMqfXNPGABawPhBa02c_M5WHXg4/s1600/IMG_4390.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV4h_au5iqBpo-d1f_7yyzzJ5kNsq_Ct8pN28gm5yMPOHV57uELmXdY71Hp9CQ968H0kVwvAFieHbnB0rPTY3AQ9n962DG_9leuc-q78A0h4k3AM-0BMqfXNPGABawPhBa02c_M5WHXg4/s200/IMG_4390.JPG" width="200" /></a></div>Se poi, uno come me è anche sovrappeso, significa portare un peso ancora maggiore! <br />
Quindi si impara a preparare lo zaino con l'essenziale e ci si pente di aver mangiato troppo, accumulando il superfluo sul proprio corpo.<br />
Ecco un esempio concreto di come badare all'essenziale per lenire la sofferenza (e questa è anche una metafora...)<br />
Ma la sofferenza del pellegrino, può essere solo lenita, mai eliminata.<br />
Una sofferenza che viene tuttavia accettata, tollerata e riconosciuta come "prezzo da pagare", per una ricompensa ben maggiore.<br />
In questo atteggiamento esiste un altro aspetto di <strong>cultura rivoluzionaria</strong> poichè, come afferma Achenbach: <em>"...il programma del Moderno prevede l'eliminazione della sofferenza, senza lasciare spazio alla sopportazione, alla tolleranza o [...] all'accettazione della stessa..."</em> (<a href="http://fabbroscrivano.blogspot.com/2010/07/il-libro-della-quiete-interiore-di-gerd.html">G.B. Achenbach, Il libro della quiete interiore, Apogeo 2001</a>).<br />
Il sogno utopistico e superbo dell'uomo moderno di voler eliminare definitivamente la sofferenza fisica, col progresso tecnologio, o meglio, col dominio della tecnologia, ha contribuito a sviluppare quel <strong>nichilismo</strong> di cui parlava Nietzsche più di un secolo fa.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>L'utopia del dominio dell'uomo sulla sofferenza fisica è sfociato in una <strong>sofferenza dell'anima</strong> ben più inquietante e dolorosa.<br />
Camminare ci fa accettare un po' di sofferenza fisica, la fame, la sete, e questo è un piccolo privilegio, per noi gente ricca del mondo occidentale.<br />
Siamo capaci di diventare gli esseri più felici del mondo, quando una vescichetta sul tallone si va lentamente rimarginando, o quando un vecchio contadino incontrato per via, ci riempie la borraccia di acqua fresca.<br />
Come disse il mio amico Sandro, a poche centinaia di metri dal primo bar prima di entrare a Siena, al termine della tappa notturna: <em>"Non ho mai desiderato tanto un caffè in vita mia e me lo godrò come non mai!"</em><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><strong><span style="font-size: large;">Tempo</span></strong></div><em>"Il pellegrino di oggi è il vero ricco. Perchè può permettersi il lusso di disporre del suo tempo".</em> Questo me l’ha detto il mio amico Nino, l'ultimo giorno di cammino, mentre arrancavamo sull'interminabile ultima salita che porta a Radicofani.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDNwuyyB1bxIzNe25BVWEU-_28k2a35wrX-vh48B-UpMdoqD3LhNcdh1awG-zKv8hX2s7quVC9V5BBlTqBhlq0nV7gpttwmvcVAQx5iLeqbcIg9LsBAoVZfZ5RxC05yj4jmRNQXeT2-Zk/s1600/IMG_4073.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDNwuyyB1bxIzNe25BVWEU-_28k2a35wrX-vh48B-UpMdoqD3LhNcdh1awG-zKv8hX2s7quVC9V5BBlTqBhlq0nV7gpttwmvcVAQx5iLeqbcIg9LsBAoVZfZ5RxC05yj4jmRNQXeT2-Zk/s200/IMG_4073.JPG" width="150" /></a></div>Ma la cosa più logica, più razionale, direi più ovvia, forse è che che chi va piano, chi vive lentamente, sostanzialmente chi viaggia a piedi percorrendo 130 Km. in 6 giorni, invece di usare l'aereo, il treno, l'automobile, in fondo chi si comporta così è <strong>uno che perde tempo</strong>.<br />
Lo fa per passione, divertimento, ma sostanzialmente <strong>perde tempo</strong>.<br />
Eppure, c'è qualcosa che non torna in questa ovvietà.<br />
Come mai, nonostante il progresso, le auto sempre più veloci, la TAV, gli aerei, le conference call, le autostrade migliori, l'uomo moderno è sempre più dominato dal tempo?<br />
Più vive freneticamente, più dice di <strong>non avere mai tempo</strong>, di averne sempre di meno, sempre poco?<br />
E non solo per se, ma anche per gli altri: sempre meno tempo per i figli, gli affetti, gli amici.<br />
Se chi vive lentamente, seguendo il ritmo del cuore, del pensiero, è uno che perde il tempo, l'indaffarato dove lo ha messo il suo tempo?<br />
E' il paradosso di MOMO, dall'omonimo<a href="http://fabbroscrivano.blogspot.com/2010/07/momo-di-michael-ende.html"> libro di Michael Ende</a>, il paradosso della tartaruga che più andava piano e arrivava sempre prima rispetto agli indaffarati e veloci "signori grigi", ladri di tempo.<br />
Tutto nasce da un equivoco fondamentale: l'idea che il tempo possa essere mercificato, materializzato e posseduto dall'uomo. Ma il tempo prescinde dall'uomo stesso e <strong>non può essere posseduto</strong>, quindi non può essere conservato, sprecato, perso.<br />
<em>"...Il moderno è il tempo del tempo, ma in realtà si declina come schiavo del tempo, vittima della temporalità [...] Nel moderno, il pensiero è caduto vittima del tempo, privilegiando l'istante [...] il tempo è pensato come qualcosa che si può avere e che si può suddividere, utilizzare, quasi farne "scorta" [...] eppure esso diminuisce, paradossalmente si perde. </em>(Achenbach, op. cit.).<br />
Insomma, si pensa equivocando che la lentezza abbia bisogno di tempo, ma è vero il contrario: <strong>è la lentezza che ci procura, ci concede e ci dona il tempo</strong>, mentre la velocità ce lo ruba. <br />
Ricordate Alice nel paese delle meraviglie? <em>"...ma come?, siamo rimaste qui tutto il tempo sotto questo albero? Non è cambiato proprio niente?" - "Naturalmente no", confermò la regina, [...] "qui devi correre più veloce che puoi , per rimanere sempre nello stesso posto"</em><br />
Il tempo esiste per noi solo ed esclusivamente nel momento in cui ce lo prendiamo. Chi ha bisogno di tempo non lo <em>"consuma",</em> ma piuttosto, al contrario, lo ottiene solo in questo modo, anche per accorciare le distanze, sia fisiche, che mentali e culturali.<br />
Un esempio?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKnhS_PLRwumCc5kjylDzfaIJBHu48-h_68OICzYE8_VxLZy3zuP9AEX8y2V_2nURPbZtj1wliiaAnUcsA0HPQKUqxEy0vhjJJXD5BNCLGXSG8S6cYgS8swa6WAD28bhi5MsiufvJhV74/s1600/IMG_4455.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKnhS_PLRwumCc5kjylDzfaIJBHu48-h_68OICzYE8_VxLZy3zuP9AEX8y2V_2nURPbZtj1wliiaAnUcsA0HPQKUqxEy0vhjJJXD5BNCLGXSG8S6cYgS8swa6WAD28bhi5MsiufvJhV74/s200/IMG_4455.jpg" width="200" /></a></div>Camminando in questi sei giorni, ho vissuto intensamente conoscendo tantissima bella gente. Gente speciale.<br />
Ho conosciuto il loro vissuto, ho raccontato il mio vissuto, le mie emozioni, le mie idee.<br />
Ho stabilito relazioni e intrecciato legami e amicizie forti.<br />
Ho ripensato alla mia vita, ai miei valori, al mio vissuto umano e spirituale.<br />
Ho incontrato polacchi, vecchie signore americane, olandesi, spagnoli, australiane.<br />
Ho attraversato paesi e borghi e ho imparato a distinguere i cambiamenti degli abitanti negli accenti dialettali.<br />
In sintesi, ho vissuto in sei giorni, quello non sarei riuscito a fare in due, o forse più, anni di vita.<br />
<br />
<div style="text-align: left;"><strong><span style="color: red;"><span style="color: black;">Ma allora... qual è e dov'è il tempo perso in questi sei giorni?</span> </span></strong></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><span style="color: black;"><u>Messaggio personale e un po' criptico ai miei amici del cammino:</u></span></div><div style="text-align: left;"><span style="color: black;"><em>Carissimi, forse sbaglieremo ancora a ricordare dove viviamo, cosa facciamo nella vita e continueremo a confondere i nostri nomi... </em></span></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><span style="color: black; font-size: large;"><strong>PERO' CI PIACE TANTO COME RAGIONIAMO!</strong></span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s1600/IMG_4498.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjEFeUUUY8xUy61WjAPcUSZsk_PZ3cwps5IPoK1rkmDBLmO9WmRk-ykRlE46Q1lyQXXi4pKIwdd-9olSPOrRkWQilJU5T1Mwtvu1qL7NQXRzbtBEmaBeCuhmKmwj8k0FG5bYbbpW9hSgg/s200/IMG_4498.JPG" width="200" /></a></div></div><div style="text-align: center;"><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em>Un ringraziamento particolare, va alla mia amica Paola, che mi ha concesso di pubblicare su questo post le sue foto, così eloquenti e significative.</em></div></div>FabbroScrivanohttp://www.blogger.com/profile/06032502566985938797noreply@blogger.com3