Prima di tutto una premessa.
Questo libro non l'ho scelto io e, d'altra parte, non ne avevo alcuna intenzione.
Mi è stato regalato dal mio amico Pierpaolo.
Non per un compleanno o per qualche altra occasione particolare.
Me l'ha regalato perchè ha pensato che fosse "adatto a me".
"Questo libro è per uno come te, - mi ha detto - a cui piace scrivere giocando con le parole".
S'è presa una bella responsabilità il mio amico Pierpaolo, perchè regalare un libro non è mai una scelta facile.
E' molto più semplice regalare una sciarpa piuttosto che un libro, perchè la prima basta indossarla, mentre il secondo è un regalo che impegna il tempo e l'attenzione di chi lo riceve.
Dopo averlo letto, si è rafforzata in me l'idea che il mio amico Pierpaolo ci ha preso anche stavolta: come avrebbe detto un noto politico molisano... "c'azzecca".
Questo libro è esilarante! Leggerlo sulla metro è rischioso: vi prenderanno per pazzi, vedendovi ridere con le lacrime agli occhi, come davanti ad una pellicola di Stanlio e Ollio!
Una vera rivelazione Bartezzaghi: un fine e raffinato giocoliere delle parole!
Non vi dirò di più: troverete tutto scritto nel libro... Buona lettura e buon umore!
Per parte mia, lasciatemi ringraziare due volte il mio amico Pierpaolo: una per il libro ed una per questo libro.
Sinossi: "Le scorrerie di Bartezzaghi, allegro linguista e principe dei giocatori di parole, tra le praterie della lingua: i suoi usi e abusi, i suoi trucchi e doppi sensi. I nuovi modi di comunicare della civiltà digitale: il web, le mail, gli sms. I blog. Facebook e Twitter. Telefoni da leggere e da scrivere. Com'è fatto l'italiano che parliamo. I nuovi strafalcioni. E quelli antichi. Dall'editorialista di "Repubblica", un ritratto comico dell'Italia postmoderna, la sua lingua, la sua grammatica, la sua morfologia, la sua sintassi"
domani lo compro lo leggo e ti dico
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