sabato 24 settembre 2011

Esercizi di stile di Raymond Queneau

Questo libro è come un film di Totò: non ci si stanca mai di vederlo.
Il solo gioco letterario è di per se divertentissimo, porta a sorridere, se non addirittura a ridere.
Basta riflettere un solo attimo sul perchè e ci si accorge che a suscitare divertimento è la la genialità di Queneau.
Arduo far ridere gli altri con fatti divertenti o surreali. Ma addirittura miracoloso farlo raccontando in un certo modo un fatto banale!

Non perdetelo. Compratelo, conservatelo e rileggetelo a caso, quando siete un po' giù di morale. Terapeutico.

Ricetta di lettura: Da leggere come aperitivo, prima di andare a cena, sgranocchiando pistacchi, noccioline e bruscolini, con un buon bicchiere di vino rosso, preferibilmente un Barbera. Ma fate attenzione a consumare un solo pistacchio, una sola nocciolina ed un paio di bruscolini, con un piccolo sorso di vino per ogni "esercizio". Rischiereste un'indigestione!


Sinossi: "Esercizi di stile" è un esilarante testo di retorica applicata, un'architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico. Tutto vero, però è anche un manifesto letterario (antisurrealista), è un tracciato di frammenti autobiografici, è la trascrizione di una serie di sogni realmente effettuati da Queneau. E perfino un testo politico, nonché un'autoparodia. Questo è quanto emerge dalle riflessioni che Stefano Bartezzaghi ha dedicato a questo libro-capolavoro. E la sua postfazione al volume diventa complementare alla classica introduzione di Umberto Eco, del quale si conserva anche la traduzione. In appendice, presentati per la prima volta in italiano, alcuni esercizi lasciati cadere nell'edizione definitiva, un indice preparatorio e l'introduzione, anch'essa inedita in Italia, scritta da Queneau per un'edizione del 1963."

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