lunedì 19 settembre 2011

Contagio della manualità

Beatrice, un'amica di Despina, mi ha mandato alcune bellissime fotografie della vecchia casa sull'isola del Dodecaneso (vedi il precedente post sull'argomento "Specchiarsi in una vecchia finestra").
Ne pubblico alcune, quelle che ritengo essere le più significative.
Siamo appena giunti alla fine di settembre, ma la casa continua a cambiare, ad evolvere.
Viene migliorata, raffinata, particolareggiata; in una parola coccolata dai suoi avventori.
Chi viene accolto dalla casa, scopre (o riscopre) improvvisamente la voglia di fare, di un fare concreto, con l'uso delle mani, in quello che può essere definito il contagio della manualità.
Una manualità creativa, esplorativa, che ci permette di imparare sempre, senza limiti di età e di proiettare la nostra intelligenza la dove "mente e mano funzionano rinforzandosi, l'una insegna all'altra e viceversa" (vedi il post su "l'uomo artigiano di R. Sennet").

Ma Lei, questa vecchia casa, ci offre anche qualcosa di più e come una bella e affascinante Signora d'altri tempi, ci proietta laddove l'uomo è in grado di scoprire il suo potenziale creativo oltre la categoria del nuovo, del moderno, fino a giungere alla dimensione, spesso inedita, dell'uomo che crea conservando.
Ossimoro scandaloso per la moderna società dei consumi e per la contemporanea ideologia del progresso fine a se stesso.

"Sembra quasi - mi ha scritto Beatrice - che [quelle mura] sappiano suggerire a ciascuno il da farsi, evocando l'homo faber secondo le proprie specifiche competenze e capacità: e ciascuno se ne assume ben volentieri l'onere. E l'onore [...] di avervi comunque lasciato un'impronta di sè..."

Questa vecchia casa non nega mai la sua ricompensa. Poichè conserva e conserverà sempre fra le sue mura, la memoria duratura e indelebile dell'opera delle mani di tanti, segno inequivocabile della specificità e della cultura creativa di ognuno.
 



2 commenti:

  1. Il posto perfetto per le nostre manualità. Mi manca la casa, mi manca questo pezzo della famiglia.
    Baci.

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  2. Che bello che sta diventando il tuo blog e che bello che nuove persone si aggiungono e vivono le emozioni che proviamo tutti noi vivendo in questa casa..mi dicono ma stai sola ......e chi sta solo in questa casa piena di ricordi,vedo Yaya ogni mattina alla sua sedia in cucina......Avete svuotato la mansarda hurrah quanti ricordi........A presto,

    Despina

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