Si legge in un giorno, tutto d'un fiato. Si legge come un racconto. Una storia di vita. Una storia interessante e curiosa; la storia di chi ha avuto il coraggio di tirarsi fuori, di non accettare rassegnatamente convinzioni bloccanti, credenze paralizzanti.
Perotti è uno simpatico, sicuramente una persona che si pone molte domande ed anche se va per mare, abituato a scivolare col vento sulla superficie dell'acqua, esistenzialmente tende ad approfondire, uno che va in profondità...
Alcune delle sue convinzioni, sono un po' delle forzature, forse semplicemente delle affermazioni utili ad automotivarsi, dei rafforzamenti. Comunque, sostanzialmente, questa è proprio una bella storia e lui se la merita tutta la felicità che si è conquistata con forza.
Non capisco francamente quelli che lo criticano astiosamente. Ma forse è solo frutto di invidia disfattista; se lui lo fa, lo ha fatto ed è contento e, soprattutto, non tornerebbe indietro per nulla al mondo, tanto di cappello!
Una cosa poi è fortemente condivisibile di questo testo e cioè che le rivoluzioni nascono sempre da una preparazione individuale; come dire che non si può fare la lotta contro il fumo se non si smette di fumare. La sobrietà sulle cose materiali e l'alienazione dal possesso, come valore, ci libera dalla schiavitù delle cose stesse, quindi dal denaro e dalla paura della sua scarsezza.
Insomma, dopo aver letto il suo precedente libro, "Adesso basta", ero curioso di sapere com'era andata a finire!
Non leggetelo in vacanza... rischiereste di non rientrare più... al lavoro! ;-)
Sinossi:
"Dunque si può fare. La scelta del downshifting raccontata in "Adesso basta" si è rivelata percorribile. "Ho tempo per cucinare, per studiare, per scrivere, navigare, perdere tempo..." scrive Simone Perotti in questo nuovo libro, che è un pamphlet sul cambiamento alle porte, su un nuovo ordine esistenziale e sociale. Contro la paura. Scoprire che si può vivere con poco, fuori dallo schema "lavoro guadagno spendo", in un momento di grave crisi economica, può essere un sollievo personale, ma anche un progetto "politico", da condividere. Suffragato dall'esperienza in azienda e dagli anni trascorsi nella libertà, Simone Perotti racconta "come si vive fuori", le sue scoperte (buone e cattive), e sfata gli stereotipi placando l'animo dei tifosi e contrastando una a una le obiezioni dei più critici. Dall'analisi degli 80.000 messaggi ricevuti, l'autore ricava la prima classificazione dei downshifter italiani (i Convinti, gli Arrabbiati, gli Impegnati, gli Antitaliani, gli Accoppiati, i Sorpresi...) e una mappa generazionale delle loro paure: l'identikit dell'uomo contemporaneo in rivolta. La lotta di classe sembra finita. Forse è incominciata la lotta per la vera liberazione.
Dovrebbe leggerlo mio marito...
RispondiEliminaGrazie, come sempre.
Baci e nuvole di cioccolato
La mia lista cresce...
RispondiEliminaDevo dire altro... Solo adesso ho visto il clima delle 3 cittá piú belle del mondo qui dentro del tuo blog! Bella idea, Fabrizio!!
RispondiEliminaFortuna che esistono anche questi messaggi!
RispondiElimina