Un libro che non poteva non venire dal fondatore della Consulenza Filosofica.
Conferma come l'utilità della filosofia si concretizzi in uno dei principi della Stoa che ci ricorda l'autore: "L'importante non è sapere di filosofia, ma vivere con filosofia". Un conto è filosofeggiare, ovvero autoreferenziarsi nella nozione e nella conoscenza pura, ma non orientando i propri sforzi a nulla di costruttivo; mentre è molto più importante il filosofare, ovvero vivere in modo filosofico, seguendo cioè i principi e la guida di uomini saggi vissuti decine migliaia di anni fa.
Di tutte le nostre umane attività, esiste un senso, che va oltre il meccanismo psicologico e sociologico.
Di tutte le vicende della vita, dalla nascita alla morte, dalla felicità alla malattia, esiste un senso, che va oltre la spiegazione tecnico-scientifica.
Leggere fra le righe di questo piacevole libro, le lettere di Seneca o di Epitteto o le riflessioni di Montaigne e Nietzsche, fa riflettere. Prima di tutto per l'attualità delle debolezze dell'uomo, simili, se non uguali, negli secoli. Le preoccupazioni per i soldi e la carriera, i conflitti con i "colleghi", i dissidi con i genitori, il coniuge, i figli, la paura della malattia e della morte e il terrore per non sapere cosa c'è dopo la morte; ma anche il conformismo della massa e la forza del giudizio degli altri, la paura del cambiamento, l'emarginazione e la derisione degli innovatori, ...
Conferma che nella nostra tradizione filosofica occidentale, c'è tutto quello di cui abbiamo bisogno, senza cercare altrove, in altre tradizioni o spiritualismi vari (come ad esempio quella orientale), le risposte alle domande della vita.
Questo libro un progetto preciso ce l'ha: raggiungere la quiete interiore come viatico per la felicità.
Non è solo da leggere, ma da conservare e consultare di fronte alle piccole, come alle grandi, domande della vita, andando ad approfondire la lettura dei classici proposti.
Dalla quarta di copertina: "Achenbach presenta una serie di riflessioni filosofiche sul tema della quiete, che consiste sì nella tranquillità dell'animo, ma anche in una certa dose di indifferenza e di leggerezza, in un misurato equilibrio delle passioni e in una consapevole accettazione del proprio destino, così che proprio la quiete interiore, intesa come assenza di turbamento diventa la condizione per la felicità, se non addirittura la felicità stessa. Un pensiero, questo, che ha origine nella Stoa, del cui spirito è impregnato tutto il libro di Achenbach, per il quale la filosofia stoica "è la saggezza di una coscienza che presta attenzione alla vita", "uno sforzo teso alla riuscita della vita", e ancora è "la moderazione degli affetti che solitamente ci spingono di qua e di là"
Achenbach G.B., Il libro della quiete interiore, Apogeo (collana pratiche filosofiche)
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