mercoledì 8 giugno 2011

Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb

La stile della Nothomb è particolare; riesce a mantenere un ritmo serrato della narrazione attraverso l'uso quasi esclusivo dei dialoghi a due, concentrando la scena su elementi essenziali, da sceneggiatura teatrale.
Tutta la storia si svolge principalmente in una sola stanza con sei personaggi, dei quali due soli centrali.
Difficile dire chi sia il protagonista: il contrasto è talmente forte che i due contendenti sembrano uno l'alter ego dell'altro.
Pur mancando di azione reale, la storia è molto avvincente e porta il lettore alla suspance dell'invenzionme letteraria, alla sorpresa dello sviluppo della trama.
Si legge d'un fiato (a volte sospeso...): opera d'un vero talento, scritto quando l'autrice belga non aveva ancora compiuto 25 anni!

Sinossi: Al premio Nobel per la letteratura Prétextat Tach restano solo due mesi di vita. La stampa di tutto il mondo gli implora un'ultima intervista ma lo scrittore, feroce misantropo, si è chiuso da anni in un silenzio segreto. Solo cinque giornalisti riusciranno a incontrarlo. Dei primi quattro, il geniale romanziere si prenderà sadicamente gioco e con una dialettica in cui si mescolano logica e malafede riuscirà ad annientarli sia sul piano personale sia su quello professionale. Il quinto invece, una donna, riuscirà a tenergli testa e avere la meglio su di lui: l'intervista diventerà interrogatorio e poi duello senza respiro. Ne verrà fuori, poco a poco, un ritratto di Prétextat Tach del tutto inedito.

2 commenti:

  1. Mi piace la Nothomb - anche se non sempre la capisco, ma questo è normale, sono un pochino ritardata. Questo titolo non l'ho mai letto. Proverò. Così se ci sarà qualcosa di inafferrabile saprò a chi chiedere una spiegazione pertinente...
    Baci e poteri soprannaturali

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  2. Figo che condividiamo l'amore per Margherita!
    (la pizza...)

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