martedì 4 gennaio 2011

Le lettere di Babbo Natale di John Ronald Reuel Tolkien

Il Grande Maestro della Fantasia non si smentisce. Mai.
Grande Maestro anche nell'ideazione pratica oltre che letteraria.
A dispetto del titolo e dei destinatari delle lettere (i figli di Tolkien), questi racconti sono ideali per i ragazzi più grandi e per gli adulti.
Per i bambini restano valide e insuperabili le fondamentali fiabe dei fratelli Grimm.

Ma queste belle Lettere di Babbo Natale sono da leggere e non necessariamente sotto Natale; molto meglio, piuttosto, seduti sotto un faggio, in un bosco di faggi.

In fondo, poi... chi non avrebbe voluto un padre come Tolkien? Colto, famoso e in grado di concepire una tale sorpresa ai propri figli? Certo, noi oggi abbiamo a disposizione Nintendo, Ipod, Ipad, Tv, PS2; ma lui... Poverino! Negli anni '20, qualcosa doveva pur inventarsi per sorprendere i propri pargoletti!

Ora, che anche noi siamo ormai entrati a pieno regime negli anni '10... Cosa regaleremo ai nostri figli dal prossimo Natale?

Sinossi
Il 25 dicembre 1920 J.R.R. Tolkien cominciò ad inviare ai propri figli lettere firmate Babbo Natale. Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre trent'anni, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori. Una scelta di questi messaggi annuali, trascritti a volte in forma di colorati logogrifi, formano questa fiaba intitolata "Le lettere di Natale", scritta a puntate da un Tolkien non tanto in vena di paterna e didattica allegria, quanto in groppa all'ippogrifo della sua fantasia filologica e ironica.

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