Molto divertente.
Anche se le considerazioni e l'intento educativo, anzi "manualistico", sono molto fra le righe: non vi aspettate di trovarci indicazioni chiare, aforismi o istruzioni operative ma, forse in modo anche più efficacie, delle sublimazioni ed evocazioni molto efficaci come, ad esempio, quello di nascondere i libri "appositamente" alla vista dei ragazzi o di farsi "scoprire" da essi mentre leggiamo clandestinamente bei libri "di nascosto".
La trasgressione attira molto più dei saggi consigli, per far assumere alla lettura tutto il fascino del mistero, della scoperta del proibito e del prezioso...
D'altra parte, non era forse G.B Shaw a dire che le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare?
Sinossi: E' proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".
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